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di Mario Guido
I toni accesi della polemica hanno caratterizzato buona parte dei lavori del Consiglio Comunale di Bisignano che si sono conclusi con l’approvazione, da parte della sola maggioranza, dello schema di convenzione tra Comune e Regione relativa alla costruzione della Piattaforma tecnologica per il riciclaggio dei rifiuti che dovrebbe sorgere in contrada Muccone, nel territorio della cittadina della Valle del Crati.
Era toccato all’assessore all’Ambiente e vicesindaco, Damiano Grispo, il compito di illustrare gli aspetti più significativi dell’iniziativa che fa parte del Piano generale che l’assessore regionale, Francesco Pugliano, ha ideato per giungere, entro l’anno 2020, all’invidiabile risultato di “ rifiuti zero “ in tutta la Calabria.
L’assessore Grispo ha accennato ai vantaggi che possono derivare dalla realizzazione dell’impianto: una cinquantina di posti di lavoro; la creazione di utili indotti; l’abbassamento dei tributi per i cittadini; i vantaggi per gli agricoltori; la spesa di 15 milioni di euro previsti per la costruzione della Piattaforma; nonché la somma di un milione di euro all’anno che la Regione promette di versare nelle casse comunali fino a quando l’impianto non andrà a regime.
L’amministratore non ha mancato di far rilevare l’assoluta mancanza di elementi inquinanti che caratterizzano la Piattaforma secondo le conoscenze che si hanno , finora, in ordine a simili strutture di trasformazione e riciclaggio di rifiuti.
Alla relazione di Grispo sono seguiti gli interventi dei rappresentanti dell’opposizione Francesco Lo Giudice e Roberto Cairo che hanno mosso una serie di obiezioni alla maggioranza per non essere stati coinvolti abbastanza nella gestione della problematica che , a loro dire, presenta una serie di difficoltà che la tempistica, volutamente accelerata, non ha consentito di esaminare attentamente.
Lo Giudice ha concluso il suo intervento chiedendo il rinvio dei lavori del Consiglio di almeno dieci giorni, pena il suo voto contrario.
Il consigliere di opposizione Francesco Fucile, da parte sua, ha confutato, punto per punto, la convenzione definendola, per certi versi, inconcludente ed evasiva e ha chiesto di scrivere nel verbale della seduta il fatto che nella cartella relativa al punto in discussione mancavano altri importanti documenti ritenuti indispensabili per le opportune decisioni.
Per la maggioranza hanno parlato Franco Vocaturo, Mario Umile D’Alessandro, Francesco Falcone e Andrea Algieri che dopo aver messo in evidenza gli aspetti positivi dell’iniziativa, ha dichiarato di essere pronto a dimettersi dalla carica amministrativa qualora il nuovo impianto, una volta entrato in funzione, dovesse risultare, in qualche modo, dannoso all’ambiente ed alla salute pubblica.
I lavori del Consiglio sono stati chiusi dall’intervento del Sindaco.
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