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di Mario Guido
Con l’approssimarsi del 19 maggio 2012, giorno che ricorda il primo decennale della santificazione di S. Umile da Bisignano, non cessano le polemiche innescate sulla chiusura del suo Santuario che risale al 14 febbraio 2010 e che viene definita “ una vera vergogna “ dal pittore Rosario Turco, direttore artistico del “ Palio del Principe “di Bisignano, che ha provveduto ad affiggere gigantografie di un suo dipinto intitolato, appunto, “Febbraio 2010 – Per non dimenticare” nel quale è descritto il tema della protesta per la chiusura del complesso monastico.
L’iniziativa del maestro Turco è accompagnata da un comunicato che l’artista bisignanese ha inoltrato a tutti gli organi di stampa e nel quale, tra l’altro, si legge: “ Per noi bisignanesi quel giorno del febbraio 2010 rimarrà sempre una macchia di vergogna indelebile che non ci toglieremo mai dalle nostre facce “.
Dopo aver sottolineato “ i danni irreparabili “che la chiusura del Santuario ha provocato al Santo ed alla città, nel comunicato Turco così scrive ancora: “ Per non dimenticare che a causa di questa vicenda assurda Bisignano, oltre a non essere più degnamente considerata, viene addirittura derisa ad ogni livello; per non dimenticare tutte le bugie e le sciocchezze che ci hanno raccontato per salvarsi i fondelli”.
Il comunicato conclude ricordando e lamentando il fatto che le opere d’arte più significative di proprietà del Santuario come, la più insigne, il Cristo della Riforma, opera di Frate Umile da Petralia, da due anni sono fuori di Bisignano e i suoi abitanti, nonostante il grande attaccamento, non possono venerarle degnamente.
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