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di Mario Guido
L’operazione politico-amministrativa che ha portato a compimento, in questi ultimi giorni, il sindaco di Bisignano, Umile Bisignano che, dopo aver ritirato la delega a tutti i suoi assessori, ha ricostituito la Giunta chiamando a farne parte due consiglieri dell’opposizione, ha suscitato un certo risveglio nelle assopite coscienze dei politicanti locali che, tralasciando di considerare che le nuove elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale sono lontane ben quindi o sedici mesi, stanno dando vita al solito teatrino della politica con conferenze stampa, incontri e discussioni tra i vari gruppi e partiti che si susseguono, uno dopo l’altro, con una frenesia che appare ai più piuttosto prematura.
Da parte sua il sindaco, Umile Bisignano, comportandosi da vero stratega della politica locale, dall’operazione di rimpasto attuata nella sua Giunta e portata a termine nei primissimi giorni dell’ anno appena cominciato, dovrebbe aver tratto notevoli vantaggi che, a parere di chi scrive, gli consentiranno di giungere alla conclusione dell’attuale legislatura con grande tranquillità.
Perché il suo meditato progetto strategico si concretizzasse in ogni suo aspetto, Umile Bisignano ha fatto fuori, all’improvviso, Antonello Gallo, suo vice ed assessore al Bilancio, ritenuto l’uomo forte dell’Amministrazione, il cervello che si stava adoperando positivamente per assicurare il rispetto del Patto di Stabilità nel Bilancio finanziario della città.
Evidentemente il Sindaco deve avere avuto la sensazione che l’ex vice, insieme al collega assessore alla Cultura, Franco Russo, a lungo andare, avrebbero potuto costituire una sorta di palla al piede e. comunque un ostacolo alle sue mire e ai suoi progetti per il futuro.
Invece con i due nuovi acquisti, Mario Umile D’Alessandro e Fernando Bisignano, nominati rispettivamente assessore alle Attività Produttive e al Personale, il sindaco Bisignano ha assicurato alla sua futura lista due elementi, finora sempre eletti, e che come contropartita alla loro entrata in maggioranza, hanno chiesto soltanto di essere candidati nella prossima lista del Sindaco Bisignano.
Nello spiegare le ragioni dell’operazione di rimpasto il sindaco, Umile Bisignano, ha più volte affermato che “la città di Bisignano non ha bisogno di cervelloni e neppure di scienziati, ha bisogno, soprattutto, di persone semplici che vivono a contatto con il popolo, ne conoscono i problemi e s’impegnano per risolverli”.
In questo contesto il teatrino della politica avviato dalle opposizioni non pare capace, almeno per ora, di dare un contributo positivo alla risoluzione della varie problematiche della comunità bisignanese, nella quale gli ambienti politici risultano avvelenati dall’invidia, dalla superbia, dal prevalere dell’uno sull’altro, dallo sfrenato e deleterio personalismo.
Una comunità dove, nonostante si veneri Sant’Umile, il santo dell’umiltà, questa virtù rimane totalmente sconosciuta, in particolare, proprio a coloro che dicono di volersi occupare di politica.
La riprova di quanto detto sta proprio nella storia politico-amministrativa più recente di questo paese: la stragrande quantità di consensi che ha permesso all’attuale sindaco, Umile Bisignano, di vincere le ultime elezioni amministrative con oltre mille voti di scarto sulle liste concorrenti, fu dovuta appunto all’incapacità dei gruppi e partiti politici concorrenti di trovare un’amalgama comune, di proporre un personaggio nuovo, incontaminato, giovane, magari senza superbi orpelli, da contrapporre, unitariamente, a Umile Bisignano.
Questo non è stato possibile nel passato e non si vedono, al momento, nelle sceneggiate del teatrino della politica alle quali si è costretti ad assistere in questi giorni, anche attraverso gli organi di stampa, prospettive migliori per il futuro.
Per altro, secondo indiscrezioni non meglio controllate, l’attuale maggioranza guidata da Umile Bisignano non sarebbe contraria all’ eventuale insediamento, nel territorio di Bisignano, di un grosso stabilimento commerciale di livello europeo ( IKEA ?) che prevede anche la possibilità di una compartecipazione azionaria da parte di imprenditori locali.
Una tale ventilata ipotesi mette in campo enormi potenzialità di sviluppo sul piano occupazionale, sul piano strettamente economico- industriale e , non ultimo, sul piano politico-sociale, per cui l’Amministrazione Comunale che si troverà a gestire una tale eventualità potrebbe trarne notevoli vantaggi nel presente e nel futuro.
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