Bisignano (CS), in attesa della riapertura del Santuario di Sant’Umile…

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Santuario Sant'Umile
Santuario Sant’Umile

di Mario Guido

Precisamente tre anni fa, era il 14 febbraio come oggi, la pioggia continua ed insistente provocava diversi disastri nella martoriata terra di Calabria e anche Bisignano ebbe a che patire per  lo smottamento che interessò un angolo del versante collinare su cui insiste il Santuario di Sant’Umile e, precisamente, il lato posteriore sinistro della Chiesa della Riforma, annessa al Santuario che risale al 1200.

Nell’emergenza del momento le autorità intervenute pensarono di chiudere, con apposite ordinanze, tutto il complesso religioso che fu abbandonato dalla Famiglia francescana dei Frati Minori che ne aveva il governo fino a quando, con il trascorrere del tempo, non fu revocata  parte dell’ordinanza di chiusura limitandola soltanto alla chiesa.

Il dissesto idrogeologico della Collina Riforma di Bisignano entrò nel programma quadro che fu preparato dal Ministero interessato con uno stanziamento di circa un milione e centomila euro e seguì il corso burocratico imposto dall’emergenza degli altri 179 fenomeni di dissesto idrogeologico verificatisi in Calabria che, per la loro gravità, sono stati considerati di assoluta precedenza-.

Nonostante ciò le insistenze delle autorità locali e le pressioni provenienti dalla società civile, riuscirono ad ottenere dal Commissario Straordinario all’emergenza idrogeologica, un percorso preferenziale all’intervento da attuare per il Santuario di Sant’Umile tanto che sono già stati realizzati da una ditta altamente specializzata, le perforazioni del sottosuolo ( oltre  trenta metri di media di profondità ) nella zona interessata al dissesto, per accertare, nel corso di 80-90 giorni, l’esistenza o meno di fenomeni di smottamento in atto.

Una volta accertata la situazione nel senso negativo, si potrà procedere ad interventi di tipo naturalistico per la tutela e la conservazione del versante collinare ed il ripristino dei luoghi.

Al momento non rimane che aspettare l’esito degli accertamenti in atto, magari si potrebbe revocare completamente l’ordinanza di chiusura che riguarda la chiesa per permettere l’esecuzione dei lavori di restauro per i quali , pare, esiste già il progetto fatto redigere a cura dei Frati.

Spetterà poi alla Soprintendenza alle Belle Arti attuare gli interventi di sua competenza.

Ora è il tempo di mettere da parte ogni demagogia e rivalsa di tipo pseudo politico e attendere con pazienza l’evolversi della vicenda nella speranza che tutto possa ritornare alla normalità per la fine del prossimo mese di agosto dedicata, come è tradizione, alle celebrazioni dei  festeggiamenti annuali di Sant’Umile.

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Author: Cristina

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