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di Mario Guido
La riforma delle pensioni, targata “Fornero”, è stata piuttosto “avara” nei riguardi del ragioniere capo del comune di Bisignano, Franco Guido, classe 1952 che, “ per solo 18 giorni mi sono visto sfuggire la sospirata pensione e ora devo attendere, come tanti malcapitati, ancora altri cinque o sei anni”.
E’ quello che afferma il responsabile dell’Ufficio ragioneria del Comune che insieme ad altri quattro colleghi dipendenti apicali dello stesso Ente, appartenendo alla classe 1952, erano sul punto di andare in pensione e sono stati bloccati dalla citata riforma.
Il rag. Guido riflettendo a lungo sulla sua vicenda pensionistica è arrivato, attraverso un approfondito studio di cifre e dati, a definire un sistema di calcolo che consentirebbe, a suo modo di vedere, di collocare in pensione, da subito, tutti i dipendenti degli enti locali delle classi 1951.52, senza alterare gli equilibri di finanza pubblica.
Il sistema di calcolo escogitato dall’esperto ragioniere sarebbe valido solo per gli anziani dipendenti degli Enti Locali e di tutte quelle amministrazioni che ricevono trasferimenti statali e consentirebbe di collocare in pensione i dipendenti anziani e, contestualmente, permetterebbe di assumere, in loro vece, giovani anche se solo part-time.
Dopo avere dimostrato, cifre alla mano, la concretezza del suo sistema di calcolo che si basa sulle varie voci che concorrono a formare il monte pensione, comprese le varie imposte a trattenute di legge, il funzionario comunale di Bisignano chiarisce anche gli aspetti contributivi che riguardano l’eventuale giovane assunto al posto del pensionato.
A conclusione, non trascura di far rilevare i vantaggi di ordine economico e sociale che deriverebbero alla categoria dei lavoratori anziani che potrebbero godere, da subito, la loro pensione e a quella dei giovani che, anche se assunti in forma part-time, potrebbero, col tempo, far scendere la percentuale della disoccupazione giovanile considerata, oggi, il problema emergente, soprattutto nel sud Italia.
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