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di Mario Guido
Nel mentre il governo centrale si affanna cercando di risparmiare risorse in tutti i settori, l’Amministrazione Provinciale di Cosenza continua a sperperare risorse nel settore della Formazione Professionale, specialmente in quello che riguarda i “famosi” Centri, un tempo C.R.F.P., gestiti dalla Regione.
Uno di questi “carrozzoni “ esiste ancora a Bisignano, con sede nell’ Episcopio, accanto alla Cattedrale, istituito, a suo tempo, quale sede distaccata del C.R.F.P. di Camigliatello Silano e destinato alla formazione di maestri liutai che avrebbero dovuto perpetuare la secolare tradizione della liuteria dei Fratelli De Bonis di Bisignano, noti e conosciuti in tutto il mondo.
Nei primi due o tre anni di funzionamento, sotto la supervisione del celebre M° Vincenzo De Bonis e di altri maestri liutai, nel Centro si formarono alcuni giovani che riuscirono a conseguire il diploma di maestro liutaio. Di questi soltanto due bisignanesi proseguirono nell’ antica tradizione e oggi sono riusciti ad affermarsi nella costruzione di chitarre e violini.
Dopo questa prima esperienza il Centro vivacchiò alla meno peggio per diventare in seguito un mostro di nullità, dove
parcheggia, nel non far nulla, un personale, avvilito ed umiliato, che non ha modo di esprimere la propria professionalità.
Sono circa dieci anni che nel Centro di Bisignano non viene svolta alcuna attività formativa e frattanto viene pagato
regolarmente un fitto, così come viene consumata energia elettrica, mentre finiscono di arrugginire macchinari ed attrezzature che hanno pure avuto un costo a suo tempo.
Con l’inizio di questo anno scolastico l’Assessorato alla Formazione Professionale della Provincia di Cosenza aveva assegnato un monte ore al Centro di Bisignano per svolgere un Corso di restauro ligneo, al fine di un “impossibile” rilancio della Almeno così si illudeva il personale addetto al Centro.
Secondo le dichiarazioni di qualcuno di loro, pare che un gruppo di giovani aveva manifestato la volontà di iscriversi, anche per utilizzare i previsti vaucers formativi.
Alla fine, pare sia stato privilegiato il settore privato e per il C.P.F.P. di Bisignano ancora una volta, nulla. Che senso ha mantenere ancora in piedi una struttura che serve soltanto per sprecare risorse e della quale, ormai l’opinione pubblica grida allo scandalo.
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