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di Mario Guido
Nella comunità di Bisignano esiste il detto “ è come un fuoco di paglia “ per definire quelle iniziative che appena nascono assumono la forma della fiamma che divampa per poi consumarsi in poco tempo, proprio come fa la paglia quando brucia.
Nel lontano 1994, il Centro Studi Spettacoli e Tradizioni Popolari “ Il Palio “, accogliendo di buon grado la proposta di alcuni suoi soci, organizzò la prima edizione dello spettacolo “ La Serenata “ allo scopo di non far disperdere una tradizione che si perpetuava dai tempi più remoti, quella della serenata che, ogni innamorato cantava o suonava sotto il balcone della sua bella per farle promesse d’amore soprattutto in occasione del giorno di S. Valentino.
La manifestazione prevedeva che ogni quartiere della cittadina della Valle del Crati si doveva procurare un gruppo musicale costituito da tre o più elementi capaci di cantare accompagnandosi con strumenti della tradizione popolare locale.
Questi musici e cantanti, per lo più dilettanti o improvvisati, facevano la serenata suonando e cantando, brani, spesso inediti, magari composti per l’occasione, sotto il balcone dell’amata che infine usciva per raccogliere l’omaggio musicale del suo innamorato, tra gli applausi dei presenti.
Un’apposita commissione sceglieva i balconi più caratteristici di ciascun quartiere che veniva addobbato con fiori e drappi colorati.
Alla fine un premio veniva assegnato al quartiere che aveva allestito il più bel balcone da dove si era affacciata la più bella ragazza e sotto il quale era stata cantata e suonata la serenata più melodiosa.
Le prime edizioni della manifestazione ebbero un successo strepitoso. Dalla sera del 13 febbraio alle prime ore del giorno successivo una folla di appassionati, curiosi, molti provenienti dai centri viciniori, si spostava da un rione all’altro per ascoltare i vari brani musicali che venivano eseguiti sotto i balconi, noncuranti del freddo e delle intemperie.
Di tutto ciò si è perduta ogni traccia.
Il Centro Studi “ Il Palio “ non è riuscito più ad organizzare la manifestazione per mancanza di risorse economiche e anche per divergenze di vedute con l’Amministrazione Comunale che, a causa delle ristrettezze economiche non ha potuto garantire il suo sostegno.
I dirigenti del Centro non sono affatto convinti della buona fede dell’A. C. e stanno preparando un documento in cui, dopo averne stigmatizzato il comportamento, le attribuiscono la colpa di avere fatto disperdere una manifestazione che aveva riscosso tanto successo e che poteva contribuire alla conservazione e valorizzazione delle tradizioni culturali della propria comunità.
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