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Delusione e disappunto ha suscitato a Bisignano la notizia che le “misteriose” ossa fatte avere al Ministro della Provincia Francescana del Frati Minori di Calabria e Basilicata, padre Francesco Lanzillotta, nei modi che tutti ormai sanno, non appartengono all’umile fraticello, S. Umile da Bisignano.
Secondo gli accertamenti scientifici ordinati dall’autorità giudiziaria ed eseguiti nei laboratori attrezzati dell’Unical, diretti dal prof. Giuseppe Roma, quelle ossa appartengono a due uomini, uno vissuto tra il 1030 – 1060 e l’altro vissuto tra il 1270 – 1400.
Dai risultati degli esami , quindi, si deve dire che il mucchietto di ossa non appartiene , certamente, a S. Umile che è nato a Bisignano il 1582 e vi è morto il 1637. Questa risposta che, purtroppo, mortifica le attese di tutti i fedeli di Bisignano e della Calabria intera, potrebbe far nascere dubbi anche sulle altre pochissime reliquie, piccoli frammenti ossei. che sono venerate come appartenenti al corpo di S. Umile.
Se fosse possibile sottoporre agli accertamenti questi minuscoli “reperti “, alla pari di tanti altri appartenenti ad altri santi e beati, i risultati potrebbero essere eclatanti. C’è il caso, tanto per fare un esempio, di Santa Filomena le cui ossa riposavano nelle catacombe di Priscilla a Roma. Venne un momento in cui l’autenticità delle sue ossa fu messa in dubbio, ciò bastò alla Chiesa per cancellare il nome della santa dal Calendario della Sacra Congregazione dei Riti, nonostante la sua diffusa venerazione.
A Bisignano sono molti quelli che ritengono le ossa esaminate le stesse che erano contenute nell’urna d’argento trafugata nell’ormai lontano 1977. E’ difficile pensare che il misterioso individuo che, dopo la confessione, lasciò a padre Lanzillotta quel consunto scatolo di scarpe, con dentro il mucchio di ossa avvolto nella pagina “Spettacoli” del quotidiano il Tempo dell’epoca, se li sia procurati diversamente, magari saccheggiando tombe antichissime dell’epoca accertata scientificamente.
E se quelle erano le ossa contenute nell’urna d’argento, per tanto tempo venerata nella chiesa della Riforma annessa al Convento di S. Umile e poi trafugata nel 1977, bisognerebbe affermare che, sin dalla sua origine, l’urna ha contenuto ossa di altri e non già del santo bisignanese. La vicenda è divenuta ormai un rebus di difficile soluzione.
Mario Guido
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