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di Mario Guido
Nessun pericolo per la Collina Riforma sulla quale sorge sin dal 1200 il Santuario di Sant’Umile che, in base ai risultati delle indagini ordinate dal Commissario Straordinario per l’Emergenza Idrogeologica per la Calabria, iniziate nei primi giorni di dicembre 2012 e concluse il trenta marzo u.s., sarebbe perfettamente stabile.
La notizia è stata data dal Ministro Provinciale dei Frati Minori di Calabria, padre Francesco Lanzillotta in occasione della presentazione del nuovo libro su Sant’Umile: “ Sant’Umile e i bambini “, avvenuta l’altro giorno nel Chiostro del Santuario.
Come è noto la struttura religiosa intitolata a Sant’Umile, nel febbraio 2010, era stata oggetto di ordinanze sindacali di chiusura a causa di uno smottamento che aveva interessato un versante della Collina Riforma e che, sul momento, aveva fatto temere seriamente per la stabilità di tutto il complesso monastico ivi esistente.
Trascorsi tre anni tra polemiche e discussioni, finalmente i risultati delle indagini scientifiche effettuate dalla DIMMS, una impresa altamente specializzata, ha potuto accertare che il sottosuolo della collina, alla profondità di trenta quaranta metri e più, risulta stabile e privo di qualsiasi movimento franoso in atto.
Occorre soltanto effettuare i lavori di messa in sicurezza dei versanti della collina e il relativo progetto è già pronto come afferma lo stesso Commissario Straordinario, dott. Domenico Percolla in questo suo messaggio on line che qui si riporta integralmente: “ Se ci lasciano lavorare per giugno potremo procedere all’appalto dei lavori. Chi si erge a censore e guarda solo nel proprio orto deve capire che l’attività commissariale ha potuto essere pienamente operativa da meno di un anno a causa della carenza dei finanziamenti e delle relative norme di riferimento.
Sono disposto – prosegue nel suo messaggio il Commissario – ove ne siano le condizioni a venire a Bisignano in una data concordata e parlare agli amministratori ed ai cittadini in uno anche con rappresentanti degli ordini professionali del territorio interessati a capire i perversi meccanismi introdotti dalla delibera CIPE n.8 del maggio 2012 “.
Fin qui il dott. Percolla.
Una volta messa in sicurezza la Collina i problemi non sono finiti e così come ha affermato il Ministro Provinciale, occorreranno tempo e mezzi finanziari per restituire alla chiesa annessa al Santuario l’antico splendore.
Tre anni di chiusura e di forzato abbandono hanno certamente aggiunto ai danni dell’usura del tempo quelli derivanti da un tetto fatiscente che deve essere rifatto.
Per altro è necessario anche l’intervento della Soprintendenza ai Beni Culturali per la parte di sua competenza.
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