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Lunedì 27 dicembre, si è svolto a Cosenza il secondo Bergamini day, ovvero una giornata interamente dedicata alla memoria di Denis, calciatore rossoblù scomparso da 21 anni in circostanze non ancora del tutto chiarite. Dal corteo bruzio del 27 dicembre 2009, alla serie di spunti, riflessioni, performance e sorrisi che sono stati consumati in questa data-simbolo del 27 dicembre 2010, dunque.
L’associazione Verità per Denis e la famiglia Bergamini possono ritenersi soddisfatte della riuscita di tutte le manifestazioni programmate nell’arco delle 24 ore e, ancor di più, esprimono la loro gratitudine ai numerosi partecipanti, non nascondendo una certa commozione per la risposta data dai cosentini e dai media locali, oramai lontani dalle vecchie logiche di indifferenza rispetto al caso in questione.
La spinta al risveglio delle coscienze inizialmente era partita dal basso, grazie alla lodevole opera degli ultrà del San Vito. In questo Natale è riuscita ad arrivare al cuore delle istituzioni.
Così, snocciolando la scaletta di giornata, dopo gli approfondimenti sulla vicenda magistralmente forniti da Claudio Dionesalvi negli studi di Radio Ciroma (con interventi di Luca Scarpelli, Marco de Marco e Nunzio Garofalo) – con nel mezzo l’aperitivo organizzato al Centro di Documentazione Raffaele De Luca – e poi altri approfondimenti di Daniele Mari ed Eliseno Sposato sulle frequenze di Radio Libera Bisignano (che hanno interagito telefonicamente con Oliviero Beha), attraverso le loro toccanti interviste a Donata Bergamini, l’appuntamento che il 27 dicembre ha segnato in qualche misura una svolta nell’ambito del faticoso percorso verso la riapertura dell’inchiesta, è stato senza dubbio quello vissuto nel salone di rappresentanza del Comune di Cosenza.
Qui, il sindaco Salvatore Perugini, di fronte ad una platea di sedie esaurite ed al pubblico in piedi, ha parlato della delibera già approvata all’unanimità in Consiglio, dove si chiede venga fatta piena luce sulla morte di Denis. Un traguardo impensabile, soltanto 12 mesi fa. Il primo cittadino che, all’epoca di quello che è stato archiviato come un suicidio, nell’89, era un dirigente del Cosenza Calcio 1914, ha ricordato fra l’altro aspetti inediti del carattere di Donato Bergamini: riservato, mite, rispettoso, ma all’occorrenza il suo principale alleato negli spogliatoi dopo una sconfitta, un ragazzo pronto a stimolare i compagni nella reazione e nel tenere alto il morale (“l’idea che potesse essersi ucciso – ha detto Perugini – mi ha sempre lasciato molto molto perplesso…”). Un momento speciale dell’incontro a palazzo dei Bruzi è stato inoltre quello della telefonata di padre Fedele Bisceglia dall’Africa. Il monaco-ultrà, dal continente nero, ha voluto portare il suo messaggio diretto e inequivocabile: “Donato è stato ucciso, e la verità verrà presto a galla, ne sono sicuro”. Nell’ambito del dibattito moderato da Iole Perito, hanno dato il loro contributo pure Massimo Veltri, docente Unical, e l’assessore allo Sport della Provincia di Cosenza Pietro Lecce che ha garantito l’impegno dell’Ente Provincia nell’approvare una delibera sulla scia di quella comunale. Il giornalista Gabriele Carchidi, che dalle colonne di Cosenza Sport ha favorito in maniera fondamentale la nuova attenzione mediatica su quel tragico episodio, si è soffermato sugli elementi giudiziari e sulle contraddizioni dell’approccio investigativo del tempo.
La giornata si è quindi chiusa al teatro Morelli (concesso dall’amministrazione comunale) dove il calore della città di Cosenza ha dato il meglio di sé.
Per un imprevisto dell’ultimora, non è stato possibile ad Eliseno Sposato condurre la serata secondo il programma. E’ toccato allora a Iole Perito fare di necessità virtù e introdurre l’affollata sala del Morelli al divertimento misto di amare riflessioni. Un video-intervista nel quale Denis dichiara “Mi piace vivere” ha aperto il sipario e, a seguire, “l’intervistazione” ironica allo stesso Bergamini da parte di Marcello Gallo che ha ricordato come Denis non se la fosse affatto presa, raro esempio di calciatore non permaloso e rispettoso del lavoro altrui. Direttamente da Milano, la band dei “Me la suono” ha chiesto espressamente di calcare le tavole del Morelli per sostenere la causa di Denis ed ha quindi dato il “la” alle diverse performance musicali. Dilaganti momenti di ilarità mescolata sempre a profondità di pensiero, sono stati quelli rivelati da Silvio Stellato accompagnato dalla chitarra e dalla voce di Robert Caruso nel suo bellissimo testo “Curva senza uscita” e, ancora, risate a raffica sono state servite da Marco e Zonfy con il loro “L’elenco possibile” (partecipazioni straordinarie di Gabriele Carchidi e Antonello Vito), ovvero l’entrata in scena di una carriola colma di elenchi telefonici per riuscire a comporre finalmente il numero di chi sa ma non parla: metafora di disinformazione e omertà. Alla fine, applausi scroscianti, come pure per le incantevoli esibizioni (con suggestivi incroci di collaborazioni estemporanee) di Giammarco De Vincenzo dei mitici Nia Punx (l’apice dei consensi sul brano “In ginocchio mai”), della Spedito Band (ex Polistil) e dei Brunori sas, con un Dario Brunori in grande spolvero.
Oltre 300 spettatori venuti ad assistere ad esibizioni ed a queste reunion teatral-musicali esclusive, hanno permesso all’associazione Verità per Denis di raccogliere circa 3mila euro per i biglietti staccati all’ingresso fino alla mezzanotte da Nunzio Garofalo. Altrettanto confortante la vendita dei gadget ad opera di Matteo Dalena, Antonello Vito e Valentina Pellegrino, con in cima la nuova maglia con il volto di Denis stilizzato e colorato di verde in segno di rinnovata speranza. Altre 600 euro sono state raccolte dallo sponsor Neromacchiato che quella sera all’interno dello stabile durante lo spettacolo ha sostenuto completamente a sue spese il servizio-bar devolvendone appunto l’incasso all’associazione.
Si tiene inoltre a ringraziare gli sponsor: Sapori d’autore, CgsLab, L’Harem del pasha, Arpi centro stampa digitale e Libreria Iram di Valentina e Daniele Mari.
Un ulteriore grazie allo staff tecnico audio-luci-video Gennaro Dolce, Gaspare Prete, Franco Alberto Molinaro, Alessandro Molinaro, Stanislao Costabile, Vladimir Costabile, Angelo Sposato, Cristiano Lopat, Massimiliano Prete, Carmine Rizzo.
Allo staff del bar: Paolo Perrotti, Andrea Cavaliere, Alessia Siciliano e Ciccio “di Catanzaro”.
A Mauro di ”soundfactory” per la disponibilità, a Pino Abate per la pazienza, ai Vigili del fuoco per la loro professionalità e cortesia, a Paolo Gagliardi di ”Bruzia Ballet” per la comprensione, a Luigi Vircillo, a Mauro De Luca della Delma, a Gaspare Coscarella, a Francesco Luzzi, al teatro dell’Acquario a Francesca Bozzo assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Cosenza e ad Andrea del ristorante Greco di Mendicino.
Un ringraziamento particolare va ad Elio Principato, decano della tifoseria silana, per la proposta che in qualità di membro del club “Amici du Cusenza” ha fatto al sindaco Salvatore Perugini affinché conceda la cittadinanza onoraria a Donata Bergamini. Un riconoscimento che sancirebbe, laddove ve ne fosse bisogno, il debito che la città ha nei riguardi di questa famiglia e della sua sacrosanta richiesta di verità.
Un grazie di cuore a tutti i ragazzi ed agli artisti che hanno collaborato a titolo gratuito.
E infine: grazie Cosenza, arrivederci al prossimo Bergamini day.
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