Cosenza, apicoltore Caruso sul Treno Verde Legambiente

Marcello Caruso

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Quanto sono importanti le api per la tutela della biodiversità in città? Come sono organizzate e cosa possiamo imparare da loro? Cosa possiamo fare per contribuire a rendere gli spazi verdi urbani più sani e vivibili? A rispondere a questi e ulteriori quesiti, la quarta carrozza del Treno Verde di Legambiente che fino a sabato 9 aprile fa tappa nella stazione di Vaglio Lise a Cosenza.

Fino a sabato 9 aprile, Mielizia, lo storico marchio con cui sono distribuite le produzioni di Conapi – Consorzio Nazionale Apicoltori che riunisce oltre 600 soci in tutta Italia uniti dalla comune passione per un’apicoltura sana e rispettosa dell’ambiente e della biodiversità – fa tappa a Cosenza, presso la Stazione di Vaglio Lise, a bordo del Treno Verde di Legambiente, per sostenere la tradizionale campagna annuale dell’associazione ambientalista che quest’anno punta a valorizzare il ruolo fondamentale dei quartieri, per dimostrare come i processi innovativi e partecipativi dei più elementari nuclei della città possano essere la risposta ai problemi delle metropoli, e promuovere la transizione verso le smart city, dimostrando l’applicabilità delle buone pratiche su larga scala.

Marcello Caruso
Marcello Caruso

Con il supporto a questa iniziativa, Mielizia intende proseguire il proprio percorso di sensibilizzazione sull’importanza del ruolo delle api per la vita del pianeta, già intrapreso con il progetto “Bee Active! Attivi per le Api”, nato appunto per stimolare i consumatori ad adottare comportamenti virtuosi al fine di contrastare lo sterminio che, da troppi anni, sta decimando questi fondamentali insetti.

In particolare, in linea con il tema dell’iniziativa di Legambiente, l’obiettivo di quest’anno è illustrare al pubblico che salirà a bordo della quarta carrozza del treno come è organizzata la città delle api e comprendere quanto stretto sia, per questi insetti, il legame fra benessere dell’ambiente e salute delle famiglie. Le api, al pari degli altri insetti impollinatori, svolgono una funzione insostituibile per difendere la biodiversità delle città e sono al contempo delle vere e proprie sentinelle dell’ambiente, per cui vanno difese e tutelate. È dunque importante che anche nelle città ci si prenda cura del verde urbano, sia esso pubblico o privato, utilizzando tecniche che le rispettino.

Nel corso della mattinata di sabato 9 aprile, alle ore 10.00, studenti e visitatori potranno ascoltare la testimonianza diretta dell’apicoltore e membro del Consiglio di Amministrazione Conapi, Marcello Caruso, appassionato di api fin dall’età di 10 anni e in attività dal 1994 con la propria azienda agricola a Fagnano Castello (CS) che conta di 400 famiglie di api per una produzione media di 250 quintali di miele all’anno.

La mia storia inizia come quella di tanti altri, negli anni dell’infanzia – afferma Marcello Caruso – quando a 10 anni seguivo mio padre nella sua attività di apicoltore, il suo secondo lavoro. Primo di tre fratelli maschi, non ho mai smesso di occuparmi delle api e della produzione di miele con passione e costanza. Ho iniziato la mia attività nel ’94, dopo aver preso il diploma di agrotecnico e, oggi che è il mio lavoro, mi rendo conto che la passione per questo piccolo mondo tanto laborioso è sempre stata viva in me, fin dai primi incontri.

Credo che sia quello che succede ad ogni apicoltore. L’amore per la natura e per questo lavoro mi hanno portato in pochi anni a frequentare un corso regionale per esperti in tutela e gestione dei parchi nazionali di Calabria e a fondare un’azienda che conta su 400 famiglie di api per una produzione media di 250 quintali di miele all’anno.
Negli anni ho preso parte al Consiglio d’amministrazione dell’Osservatori del Miele  e sono componente del Consiglio di Amministrazione di Conapi, di cui sono socio dal 1999. In questi anni ho ingrandito la mia azienda che si trova a Fagnano Castello (CS) , dove ho realizzato il nuovo laboratorio di 400 metri dove lavoro il miele prodotto dalle mie api. È da qui che ad ogni nuova stagione, come sempre, parto per portare le mie api sulla piana di Sibari per produrre miele di arancio, sulle montagne dell’Appennino Paolano e sul monte Caloria per quello di castagno e infine sulle coste della Basilicata per quello di erica autunnale.

Ho anche iniziato la produzione di pappa reale, una nuova sfida da cui mi aspetto soddisfazioni. Affrontare tutti i giorni le difficoltà dovute al maltempo agli avvelenamenti per i trattamenti sulle colture in fiore e alle malattie non mi scoraggia e penso che dovremmo imparare dalle api la cooperazione e l’unione e applicare queste regole alla nostra grande azienda e alla nostra vita”.  

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