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Riceviamo e pubblichiamo:
Presidente Scopelliti, Dir. Scarpelli, Dir. Gangemi,
nei giorni scorsi, mio malgrado, sono stato “ospite-assistente” al Pronto Soccorso dell’Ospedale Annunziata di Cosenza
Una esperienza non facile da dimenticare, per lo stato emotivo personale in seguito ad incidente occorso a persona di famiglia, ma anche per ciò che ho potuto constatare circa il funzionamento ed organizzazione di una importante area della struttura ospedaliera, peraltro di recente inaugurazione.
“Si fa quel che si può e non quel che si deve”, è la lapidaria considerazione di un laborioso ed affaccendato operatore che tra schede, esami, referti e pazienti qualche volta spazientiti si rammarica per non aver ancora conseguito la specializzazione in ubiquità e poter essere contestualmente a soccorrere i gemiti di un ansimante, chi soffre nel silenzio, chi grida dal dolore o chi attende con mascherina d’ossigeno sul viso.
Barelle, lettini, poltrone, nulla basta ad accogliere anziani, adulti, giovani, tutti codice rosso provenienti da ogni dove, vicino e lontano, del vasto territorio provinciale.
Un flusso continuo, senza tregua che non conosce pausa, il giorno e la notte non fa differenza, dove confusione, stress e affaticamento sono i camici che bravi e scrupolosi operatori sono costretti ad indossare.
Ma nessuno molla il posto di combattimento, sono al fronte, in prima linea armati di accoglienza, disponibilità e responsabilità.
Personalmente ringrazio il cielo per come è andata ma anche chi ci ha messo le propri mani, in particolare ho visto direttamente all’opera due medici, professionalità alta e sensibile, esausti ma instancabili con senso del dovere e della missione elevate, ecco ciò che rende vivibile l’impossibile.
E’ apprezzabile lo sforzo dell’Amministrazione per dare nuove strutture ed apparecchiature, ora però è necessario soccorrere il personale che vi lavora e bisogna farlo subito, per loro e per coloro che vi si rivolgono spesso sbraitando ma solo per chiedere aiuto.
L’attuale forza lavoro offerta è assolutamente inferiore e di molto alla crescente domanda di assistenza sanitaria in emergenza, Voi specialisti in materia, ben conoscete l’importanza del primo intervento in seguito ad incidente, trauma o qualsiasi evento, può determinare non solo la qualità futura della vita ma anche la continuità della stessa.
Se così è, nessuna motivazione, causa, argomentazione ne tanto meno esigenza finanziaria può avere maggior valore e ragione dell’esistenza umana.
Nella Sanità, più di qualsiasi altro settore, valgono e rimangono i fatti concreti che farete già da oggi, le buone intenzioni molto spesso annegano tra le lacrime.
Durante le ore notturne nel mentre si attende l’alba, un compagno di avventura in assistenza del proprio genitore, mi dice: questa è la vita, un giro, l’attenzione che ti viene data, prima o poi la devi restituire.
Egregi Signori, fate in modo che questo possa accadere per molti, dipende anche da Voi.
Raffaele Papa
Coord. Prov. MpA Cosenza
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