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Riuscito l’esperimento di marketing territoriale al castello di Amendolara. Riscoprire un bene architettonico offrendo al visitatore eventi culturali al suo interno. “Alchimia di parole”, frammenti di arte, storie, musica e mito, che ha animato il maniero federiciano dal 20 al 27 agosto, significa che l’interazione tra privati può portare ad importanti risultati in chiave di crescita territoriale. Ed è quello che hanno fatto l’associazione Love Green guidata da Rocco Arcaro, la Biblioteca Minnicelli di Rossano con la sua direttrice Ombretta Gazzola e Tiziana Giannettasio in qualità di proprietaria del castello.
Fiore all’occhiello di “Alchimia di Parole” è stata la mostra del libro apprezzata da numerosi visitatori che nel corso dei giorni d’esposizione hanno creato un flusso continuo. In mostra il libro nelle sue più svariate tipologie sia di contenuto ma soprattutto di materiale. Le opere adagiate sulle casse in legno originali che dall’Argentina hanno portato in Italia le opere del maestro Antonio Sassone, originario di Amendolara, hanno accolto visitatori, turisti, appassionati, curiosi, che nel corso dell’evento spalmato in più giorni hanno avuto piacere di assistere ai concerti dell’Ars Enotria Ensemble e del giovanissimo violinista Simone Spadino (nella foto). Spazio anche al racconto di storie passate e di mitologie antiche. Appuntamenti diversi per attrarre target diversi, generazioni diverse. Centinaia di persone si sono alternate tra le stanze e il giardino del castello riscoprendo il gusto del bello. Il castello di Amendolara si è trasformato in un contenitore culturale per vivere serate diverse, permettendo al visitatore di estraniandosi per un attimo dal chiasso dell’estate dell’Alto Jonio.
L’ex direttore del Colosseo di Roma, Piero Meogrossi, ha incantato la platea con la sua trattazione “Dall’Epos mediterraneo al mito quotidiano”, insistendo sulla possibilità che questi territori hanno di fare economia puntando sulle enormi risorse culturali e paesaggistiche. Dal mito di Ulisse, al cavallo di Troia, ai castelli federiciani. E poi anche racconti di briganti, di guerra e di povertà, di ricette antiche. Un maniero perfettamente incastonato nel centro storico del “paese delle mandorle” che si erge ad attrattore turistico e culturale, che se messo in rete con gli altri castelli (Oriolo, Rocca Imperiale, Roseto) potrebbe davvero dar vita ad un motore di sviluppo dell’intera area.
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