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La promozione dell’immagine e dell’accoglienza turistiche e, più in generale, lo sviluppo sostenibile di una comunità e del suo centro storico non possono non passare dalla valorizzazione delle proprie tradizioni e dal governo responsabile della propria identità storica, culturale ed enogastronomica.
Ne è convinto il Sindaco Salvatore CIMINELLI commentando, con grande soddisfazione, lo straordinario successo di presenze, da tutta la Sibaritide, alla riuscitissima edizione 2012 dei fuochi di San Vincenzo, conclusasi nella serata di ieri, domenica 29 aprile. Rinnovata per le strade la catarsi del Solstizio di Primavera.
Dall’ingresso al centro abitato, lungo Via Roma, Corso Umberto, Piazza Roberta LANZINO, passando per il quartiere Timpone in Piazza Mons. Francesco CONVERTI fino, vicolo dopo vicolo, al cuore del caratteristico e ben mantenuto centro storico affacciato sul Golfo di Sibari, la piccola AMENDOLARA è stata letteralmente e pacificamente invasa da residenti, emigranti e tantissimi visitatori giunti da tutto l’alto ionio, dalla vicina Lucania, dal Pollino e dall’intera provincia di Cosenza per assistere alla consumazione delle 11 pire da altezze record in occasione, o se si preferisce, in omaggio al Solstizio di Primavera ed al trapasso, dunque non soltanto meteorologico, della stagione invernale. – Un’autentica tradizione di antichissime origine pagane, tramandatasi con gli intuibili adattamenti cronologici e simbolici del Cristianesimo e giunta intatta fino ad oggi, almeno per la partecipazione popolare, lo spirito di catarsi collettiva, la passione intergenerazionale di organizzatori e aderenti spontanei, l’attenzione e la condivisione dell’intero hinterland calamitato da un afflato avvertito, nel proprio intimo, all’unisono: bruciare simbolicamente tutto ciò che di vecchio e freddo appartiene ormai all’inverno e tuffarsi dalla primavera nell’estate, col calendario certo, ma anche con l’animo!
Una tre giorni attesa con trepidazione ed impegno diffuso nella popolazione. A patire dalla costruzione delle enormi pire, da bruciare al passaggio della processione laica, per due giorni di seguito. – Per ognuna di esse, con migliaia di fascini di ulivo letteralmente orditi attorno ad un altro tronco di pino fissato da funi ai bordi delle strade, occorrono non meno di 3-4 ore circa.
Gli artigiani delle pire, quartiere per quartiere, si arrampicano aiutati da scale per raggiungere altezze record, fino a superare i campanili delle chiese, anche oltre i 20 metri. Bastano poche decine di minuti per mandarle in fiamme e fumo, accuratamente appiccate dai veterani fuochisti del paese; come l’anziano Saverio DATTOLI: un’autorità nel quartiere Timpone, lì dove sorge il Convento dei Domenicani ai quali, circa 240 anni fa, si deve forse l’avvio di questa travolgente tradizione collegata a S.Vincenzo Ferreri (5 aprile) ma di fatto agganciata fedelmente, anno dopo anno, all’ultima domenica di aprile. – Ma la vera particolarità, che rievoca ancestrali riti pagani e goliardici, sta tutta nei cosiddetti “puntilli”, vere e proprie barriere umane al passaggio del corteo diretto ai vari fuochi.
I protagonisti del “puntillo” impediscono l’accesso costringendo gli altri a “spuntellare”, con movimenti sincronici accompagnati da canti e cori fino, quindi, a liberare la strada. Ma non finisce qui. Giunti al cospetto della pira, agli organizzatori è riservata un’ulteriore facoltà dilatoria: esigere, dalla banda musicale che segue il corteo, danze e musica ad oltranza prima di concedere l’accensione! – Un tira e molla suggestivo e coinvolgente che, nelle due notti di venerdì 27 e sabato 28 aprile, fino alle 4 del mattino, hanno visto la partecipazione di migliaia tra cittadini e ospiti, con in prima fila, nei “puntilli” e nelle danze liberatorie, il Sindaco Salvatore CIMINELLI ed il vicesindaco Gianni ESPOSITO. – All’evento ha partecipato anche una nutrita delegazione di CERANO (No) dove risiedono circa 2000 amendolaresi.
L’Amministrazione Comunale ha offerto il proprio assist enogastronomico alle varie pire coordinate dal Comitato Festa, presieduto da Dino RINALDI. – Ieri, domenica 29, al termine della processione religiosa, presso la palestra della scuola elementare E.CAPPA si è tenuto uno speciale spettacolo teatrale a cura della “Compagnia del Ciuccio” del comune gemellato di CERANO.
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