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Accordo di cooperazione internazionale siglato tra i 9 comuni dell’alto jonio cosentino e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, continuano gli incontri e si rafforza la volontà dei diversi partner in vista della chiusura del bando del Ministero dei Beni Culturali (MIBAC) i cui termini di partecipazione sono fissati a dicembre prossimo. Metodo e priorità: puntare su integrazione immigrati, musei all’aperto e albergo diffuso. Urge banca dati.
Su contenuti e timing dell’ambizioso progetto, in vista dell’importante scadenza che accumuna e sintetizza l’impegno interterritoriale dei comuni di Alessandria del Carretto, Castroregio, Canna, Nocara, Roseto Capo Spulico, Rocca Imperiale, Montegiordano, Oriolo e Amendolara, si è tenuto nei giorni scorsi un nuovo step operativo fra i soggetti coinvolti. – Il nuovo momento di confronto, promosso e coordinato dal Sindaco Salvatore Antonio CIMINELLI, alla presenza degli amministratori dei centri coinvolti, si è tenuto nel Paese della Secca, comune capofila del progetto, alla presenza, tra gli altri, della dott.ssa Annateresa RONDINELLA, Segretario Generale della Federazione italiana Unesco, del prof. Giuseppe ROMA dell’Università della Calabria. – L’accordo, si ricorda, annovera tra i partner, oltre all’UNESCO, anche la Fondazione VOLKSWAGEN, l’Università SORBONA di Parigi, il VATICANO, la REGIONE e l’UNIVERSITÀ della CALABRIA.
La raccolta dati ed informazioni sui comuni e sul territorio di riferimento, a partire da un censimento delle case disabitate fino alle attività artigianali e produttive, dalla associazioni alla presenza di immigrati alla eccellenze di qualità è, allo stato, la priorità cronologica e metodologica, in vista della partecipazione al bando. Così come prezioso resta – è stato ribadito – il coinvolgimento del Gal, del Distretto Rurale, delle camere di commercio e delle associazioni di categoria in genere. La formazione – è stato spiegato – avrà un ruolo centrale. Esperti UNESCO saranno sul territorio per lavorare, per brevi periodi, a fianco degli amministratori. I giovani locali saranno formati per 2 anni sul posto e conosceranno realtà esterne. L’ente formatore (l’Università BOCCONI di Milano) si occuperà di censire e riconoscere i marchi di qualità presenti nel territorio.
E’ dovere etico di tutti i cittadini – ha detto il Prof. ROMA nel corso dell’incontro – iniziare a guardare al futuro; una prospettiva, purtroppo, che oggi non si riesce più neppure ad immaginare. Ed è proprio dall’esigenza di offrire sbocchi diversi alle nuove generazioni che nasce questo progetto – ha aggiunto. Serve, però, assunzione di responsabilità da parte di tutti. Il vero dramma di quest’epoca – ha scandito – è spesso l’incapacità di governare i processi politici. Gli step – per ROMA – sono il censimento degli aspetti materiali ed immateriali e, poi, la costituzione del comitato tecnico-scientifico.
La Calabria – ha detto la Dott.ssa RONDINELLA – è rimasta putroppo fuori da alcuni processi riconosciuti dall’UNESCO perché non candidatasi. Il primo passo è la raccolta dati anche se i tempi sono stretti – ha confessato. Sugli immigrati in particolare – ha concluso – dovremo saper creare un processo integrativo inverso a quello attuale: dalle badanti che, oggi, mandano fuori le commesse raccolte al re-investimento in loco di quanto guadagnato. Una spirale virtuosa – ha chiosato – che deve partire necessariamente dal censimento e dalla valorizzazione degli stessi lavoratori di strada.
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