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Dopo la serata rinviata per il maltempo tornano domani 23 agosto, sull’Area concerti di località Casello, Mimmo Cavallaro, Cosimo Papandrea e i Taranproject. Il loro è un inarrestabile fenomeno della nuova musica popolare nazionale, che di recente hanno pubblicato il loro nuovo ed atteso album dall’emblematico titolo: “Sonu. Sonu a ballu” (semplicemente u sonu) è il nome arcaico col quale veniva identificata la tarantella calabrese.
Con un linguaggio semplice eppure raffinato, con la sfrontatezza e l’autorevolezza che solo alcuni artisti possono vantare, i TaranProject raccolgono e trasportano il sapore antico della tarantella calabrese per incarnarla nel presente.
Mercoledì 26 agosto, alle ore 21, si tornerà al “Belluscio” dove sarà di scena la Compagnia Stuazzi e Pitazzi in “Due amici ‘mbrugliuni”, una nuova ed esilarante commedia in vernacolo calabrese sempre per “Altomonte Città d’Arte”.
La rassegna teatrale proseguirà quindi venerdì 28, al consueto orario delle 21, per dare spazio alla Compagnia Luigi Speciale nella commedia “Il destino”.
E domenica 30 agosto, sempre alle ore 21, l’esibizione de I Monachellari con “Il melo, il pero, il pesco”.
Lunedì 31 agosto, alle ore 21, sempre la rassegna di “Altomonte Città d’Arte” si occuperà della “Sezione cinema”.
Il 4 settembre, infine, arriverà Gianfranco Jannuzzo, che proporrà, sempre sul palcoscenico del Teatro “C. Belluscio”, il suo fantastico “Recital”, tra cavalli di battaglia e nuove esilaranti storie.
Un festival che, dunque, trova il giusto proseguimento di quello 2014 anche in questa 28esima Edizione, diretta da Marianna Stefania Caporale ed Andrea Solano in collaborazione con “Officine delle Idee” e il suo art director Antonio Blandi, qui in veste di direttore organizzativo.
Infatti, la kermesse se da un lato suggerisce con il suo programma il valore nazionale, dall’altro dona lustro e valore alle compagnie teatrali operanti sul territorio con il Premio “Altomonte Città d’Arte”, nonché ai giovani produttori cinematografici calabresi.
L’obiettivo è quello di trasformare il Festival di Altomonte in uno straordinario collettore di “energie mediterranee per la cultura”, sviluppando nuovi modelli e nuove sinergie, importanti collaborazioni con altri Festival nazionali e internazionali, con l’Università della Calabria, riuscendo così a fare di Altomonte il nodo centrale di una rete di contatti e scambi culturali, luogo di produzione e formazione, fucina per nuovi artisti e talenti, punto d’incontro tra arte e alimentazione.
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