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I ristoratori del Buon Ricordo, Gotha della ristorazione italiana, si danno appuntamento dal 18 al 20 marzo in Calabria, ad Altomonte: saranno tre giornate intense di incontri, cibi raffinati, visite alle scoperte delle bellezze paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche della Provincia di Cosenza, per la regia del socio e consigliere Enzo Barbieri dell’Hotel Barbieri, quartier generale dell’evento.
L’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, presieduta da Ovidio Mugnai, dal 1964 è portabandiera della migliore cucina regionale italiana.
Due i ristoranti calabresi all’interno del sodalizio: il Ristorante dell’Hotel Barbieri di Altomonte e il Ristorante Sabbia d’Oro di Belvedere Marittimo, che rappresentano quanto di meglio offre la gastronomia del territorio.
Il tour prenderà il via domenica 18 marzo e si concluderà martedì 28 in un’azienda calabrese d’eccellenza: iGreco.
I 123 ristoratori del “Buon ricordo” visiteranno il frantoio, ove viene prodotto l’olio extravergine d’oliva più premiato del mondo, e la cantina, antro degli dei e culla di vini pregiatissimi che raggiungono pienezza e carattere inebriante, creatore di una delle poche elargizioni del cielo alla dolente e affaticata umanità.
L’amore e la cura per il territorio è il tratto dominante della cultura d’impresa de iGreco i quali coniugano sapientemente tradizione ed innovazione, nel solco di un secolare costume di famiglia.
I prodotti iGreco hanno varcato i confini regionali e nazionali trasmettendo della Calabria l’immagine migliore: quella del lavoro e dell’utilizzo, discreto ed intelligente, dei frutti della terra.
Adesso, nella filosofia dell’azienda c’è un’altra entusiasmante sfida: portare il mondo in Calabria coinvolgendo ogni settore produttivo.
Dal turismo all’enogastronomia, passando per le bellezze mozzafiato della natura e dai giacimenti culturali imponenti che hanno attraversato la storia.
Insomma, un’operazione di marketing totale che implichi l’impegno di ciascuno al fine di offrire il “prodotto Calabria” più autentico.
Per i ristoratori sarà un’esperienza unica da conservare, appunto, come un “buon ricordo”, il “buon ricordo” del senso della Calabria.
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