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Segue la lettera aperta di Raffaele Papa (MpA) indirizzata a Mons. Leonardo Bonanno, Vescovo Diocesi San Marco Argentano – Scalea e ai Rev.mi Parroci dell’Alto Tirreno:
Mi rivolgo a Voi quali rappresentanti veri dell’umana sofferenza e dei bisogni autentici di ogni persona al fine di una urgente sollecitazione nei confronti della massima autorità sanitaria della nostra Regione Calabria il Commissario per la Sanità e Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti.
Grazie a Dio, “autorità” solo terrena e “pro tempore” ma nelle cui mani è deposto il potere di decidere non solo del futuro di tanti ma, nel caso specifico, anche della vita e della morte di cittadini, specie i più deboli ed indifesi, bambini, anziani ed appartenenti a quella fascia di povertà che nella nostra terra si amplia sempre più, che non avranno la possibilità di ricoveri dorati né di costosi viaggi e trasferimenti.
È vicina la fatidica data del 31 marzo che dovrebbe sancire in via definitiva la chiusura dell’Ospedale di Praia a Mare e ad oggi nessuna azione è riuscita a smuovere l’insensibilità ed arroganza di chi interpreta il proprio ruolo quale forma di “predestinazione” esclusivamente soggettiva e che non attualizza a favore della propria gente il senso della funzione: servizio.
Il Piano di rientro della Sanità Calabrese, pur riconoscendo la necessità di una drastica riduzione di sprechi e sperperi generati dalla malapolitica, è un atto irrazionale ed ingiusto frutto di una volontà che in assoluto non tiene in debito conto un principio semplice ma fondamentale: la tutela della vita umana.
Ogni tentativo di discussione e dialogo è stato rifiutato, nessuna apertura per verificare necessità ed esigenze reali delle popolazioni interessate.
L’eccellente struttura sanitaria di Praia a Mare ed il qualificato personale encomiato da tanti, serve una popolazione di oltre 60.000 potenziali utenti (Persone), decuplicate nel periodo estivo, che dal prossimo primo aprile non avranno alcuna tutela ed assistenza, stante l’inadeguatezza, indisponibilità ed incapienza delle strutture ospedaliere di Cetraro e Paola che attualmente non riescono a far fronte alle richieste.
Ad oggi, il Presidente Scopelliti, nonostante i ripetuti inviti non ha inteso:
1) visitare il Presidio Ospedaliero di Praia a Mare, nel mentre non ha disdegnato di visitarne molti altri specie in Provincia di Reggio Calabria;
2) spiegare le ragioni tecniche che giustificano la chiusura di un Ospedale modello; uno dei pochi con bilanci in attivo, che registra l’afflusso notevole di utenti da altre regioni qualila Basilicataela Campania;
3) scusarsi nei confronti della struttura di Praia e dei cittadini dell’intero comprensorio per l’accusa ingiusta di “presidio di morte”, dichiarazione del tutto gratuita e grave che non si addice ad un Presidente di tutti e che comporta responsabilità, se effettivamente avvenute, da denunciare e rimuove e non da subire o peggio ancora da farne spot pubblicitario non veritiero;
4) indicare alle popolazioni dell’alto tirreno, specie quelle abitanti nei diversi Comuni montani e rurali, in quale struttura recarsi e con quali tempi in caso di necessità.
Ma tutto tace e si avvicina inesorabilmente la morte di una struttura che ha rappresentato per 40 anni una conquista di civiltà, determinando ancor più la desertificazione di un intero territorio ormai depauperato di tutto, con l’aggravante che continuare a vivere in questo vasto lembo di terra, baciato da Dio ma non dagli uomini potenti, potrà essere fatale per ognuno.
Ecco perché è necessario ed urgente il Vostro intervento quale Autorità vera ed autentica a tutela della vita umana che oggi più nessuno protegge nei fatti.
La dignità della persona sembra ormai essere uno scoglio solitario nel mare di una società impazzita dedita all’edonismo ed apparenza e le cui autoreferenziali Istituzioni rappresentano solo se stesse anziché le esigenze dei popoli. Nella recente lettera ai politici Padre Salvatore Nunnari Arcivescovo di Cosenza ha scritto che “La Politica è un valore nella misura in cui essa è vissuta al servizio della persona, che è al centro di ogni attività e ne favorisce lo sviluppo in tutte le sue prerogative, materiali, intellettuali e spirituali. In caso contrario se la dimensione politica diventa ragion di stato sopra al cui altare si è pronti a sacrificare ogni cosa, valori, dignità, sacralità della vita e bene comune allora, essa smette di essere una missione e si trasforma in una follia”.
La gente dell’Alto Tirreno confida nella Vostra Parola ed Azione per porre freno e risanare questa follia che ha trasformato la Sanità da tutela della vita a strumento di morte.
Infinitamente grato, Vi giungano i saluti più cordiali con gli auguri di una felice Pasqua da vivere nella luce del Cristo, Risorto per il bene dell’umanità.
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