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Alcune riflessioni sul progetto della grande Cosenza e del ruolo che dovrà esercitare nello scacchiere dell’Area Urbana nel prossimo futuro.
La città dei Bruzi dovrà giocare un ruolo di primo piano nel contesto regionale e del mezzogiorno d’Italia . Dopo la città di Napoli e Bari , si avverte la necessità di creare una grande area urbana che possa diventare punto di unione tra l’Europa e i paesi del mediterraneo.
La posizione strategica della Calabria e del mezzogiorno, puo’ rappresentare volano di sviluppo economico e sociale per la nostra popolazione e il nostro territorio.
Dobbiamo uscire fuori dai piccoli orticelli e dalla difesa delle piccole rendite di posizione, acquisite nel corso degli anni attraverso la vecchia concezione del municipalismo.
Oggi viviamo in una società diversa, globale, dove internet e il nuovo linguaggio che parlano le nuove generazioni, hanno trasformato radicalmente la nostra società.
La politica deve avere la capacità di interpretare queste nuove esigenze e riuscire a porre in essere progetti politici innovativi e moderni.
In questa ottica si puo’ pensare di realizzare il progetto della Grande Cosenza, una città in grado di diventare modello e punto di riferimento del nostro mezzogiorno.
“D’altronde i Bruzi sono sempre stati riconosciuti come una piccola potenza in rapida ascesa. La loro prerogativa è stata sempre quella di continuare a svilupparsi come civiltà autonoma e conquistatrice; ciò li spinse all’ostilità verso Roma, quando essi bussarono ai loro confini, ed in seguito,dunque, verso la loro disfatta, perché già da allora il popolo bruzio rivendicava con forza la propria autonomia”.
Certo per realizzare questi obiettivi ci sarà molto da lavorare in sinergia con tutte le forze politiche presenti sul territorio, un percorso difficile ma non impossibile da effettuare.
I richiamati obiettivi di qualificazione degli interventi pubblici di sviluppo territoriale, che necessariamente coinvolgono il sistema amministrativo locale, possono essere più efficacemente perseguiti valorizzando l’apporto delle Unioni dei Comuni,Fusione dei Comuni,Comprensori comunali, associazione fra comuni , intese interregionali per come previsto dall’art. 3 della legge Regionale 15/2006 che, superando lo stretto limite dei confini amministrativi dei singoli Comuni, individuano ambiti istituzionali nuovi e più vasti che traggono la propria legittimazione dai Comuni stessi e perseguono l’obiettivo di sviluppo attraverso politiche integrate territoriali.
I Consigli Provinciali di Crotone, Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza hanno già trasmesso su indicazione dei Comuni il Programma provinciale di riordino territoriale , in attesa della definizione della Regione del programma regionale di riordino territoriale, che andrà a definire gli ambiti ottimali per l’esercizio delle funzioni da parte degli enti locali.
Rilevato che per l’assegnazione e trasferimento delle risorse umane, finanziarie, logistiche e strumentali disponibili, si rende necessario individuare e determinare appositi indicatori, che tengano conto della popolazione residente, dell’estensione territoriale e del tasso di disoccupazione, riferito a ciascun ente, indicatori da applicare avuto riguardo della loro rispondenza alla natura e destinazione di ciascuna tipologia di risorsa, e da concordare in sede di confronto con i rappresentanti delle Autonomie locali interessate, onde poter definire quanto previsto dalla legge regionale n. 34/02 .
Per questi motivi si dovrà aprire un confronto tra tutte le forze politiche della città di Cosenza , per aprire una grande discussione sul rilancio dell’area urbana , sul progetto della Grande Cosenza,sull’assegnazione delle funzioni previste dalla legge agli enti locali e sull’attrazione delle risorse europee, aprendo se è il caso una vertenza istituzionale , onde poter tutelare in maniera adeguata il nostro territorio e consequenzialmente le fasce piu’ deboli e disagiate dell’Area Urbana.
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