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Dopo le recenti notizie su quanto avvenuto nell’ufficio per l’emergenza rifiuti con le dimissioni del Commissario Melandri, ci preme fare alcune considerazioni sulle soluzioni da adottare . Era già da tempo che l’ADC con gli ambientalisti richiedevano, per come abbiamo già fatto per tutto il periodo estivo, di porre fine al commissariamento per l’emergenza rifiuti .
Un organismo costato oltre un miliardo di Euro, senza veder alcun risultato in Calabria sulla raccolta dei rifiuti e sulla depurazione delle acque .
Gli enti locali devono procedere alla identificazione di una banca e/o di un pool di banche per il frazionamento del debito nei confronti dei gestori del servizio, in mutui della durata di 25/30 anni .
Prima di tutto ci sarà un frazionamento del rischio (ogni comune avrà il suo mutuo), garanzia di primo livello prestata dal comune mutuatario, garanzia regionale, che si puo’ tradurre in un finanziamento al Comune di quota parte del tasso praticato dalla banca .
Successivamente dopo aver eliminato le posizioni debitorie, costituire attraverso i consorzi dei comuni delle SPA che gestiscano direttamente il servizio con ampi poteri, accertare e riscuotere tributi, diritti e canoni comunali, onde potere acquisire le risorse necessarie per potere con una gestione oculata intraprendere un percorso amministrativo all’insegna della trasparenza, correttezza e buon andamento della pubblica amministrazione che possa dare una inversione di tendenza rispetto a quello finora svolto .
Attivare, su questo concordiamo con gli ambientalisti, una gestione pubblica e partecipata del ciclo dei rifiuti per evitare speculazioni e avviare la raccolta differenziata porta a porta inserita in un programma più vasto di rifiuti zero.
Già nella provincia di Cosenza abbiamo intrapreso questo percorso su tutta la Valle del Crati attraverso il Consorzio Valle Crati stazione appaltante dei servizi e già i Comuni di Cosenza,Rende, Montalto Uffugo e Presila stanno ottenendo i primi risultati .
Bisogna dotarsi di un nuovo sistema di gestione dei servizi degli enti locali che da un lato riesca a ripianare i debiti accumulati nelle passate gestioni e dall’altro crei nuove strutture in grado di gestire, con la diligenza del buon padre di famiglia e con persone di elevata professionalità, i servizi sull’intero territorio regionale .
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