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L’ordinanza nr. 59 del 25/06/2013 del Sindaco di Praia a Mare Antonio Praticò nelle premesse individua dei percorsi giusti, sbaglia pero’ nei tempi e nelle restrizioni che adotta . Le iniziative economiche non costituiscono solo occasioni di svago ma anche di crescita turistica e sociale della collettività e fonte di reddito e di occupazione per gli addetti del settore, ovviamente anche noi sposiamo la tesi che bisogna conciliarlo con le attività di riposo e la tutela della salute delle persone .
Il Sindaco si sarebbe dovuto occupare di tale problematica nello scorso mese di ottobre, adottando un regolamento comunale per la tutela dell’inquinamento acustico che allo stato il comune di Praia a Mare non ha ancora adottato.
Il Sindaco si rende improvvisamente conto di dover intervenire giorno 25 giugno a stagione già iniziata intervenendo con ordinanza ai sensi dell’art. 6 della legge 447/95, per disciplinare provvisoriamente le modalità di autorizzazione delle emissioni sonore, fissando i limiti di cui sotto ed imponendo il corretto utilizzo degli impianti nel rispetto dei limiti di legge .
Vorremmo pero’ ricordare al Sindaco che l’art. 8 della stessa legge comma 2 cosi recita : Nell’ambito delle procedure di cui al comma 1, ovvero su richiesta dei comuni, i competenti soggetti titolari dei progetti o delle opere predispongono una documentazione di impatto acustico relativa alla realizzazione, alla modifica o al potenziamento delle seguenti opere: discoteche, circoli privati e pubblici esercizi, impianti sportivi e ricreativi .
Il Sindaco anziché preoccuparsi di una parola magica che si chiama programmazione e quindi coinvolgere le strutture operanti sul territorio di Praia a Mare per definire un regolamento comunale ad hoc, emana ad inizio stagione una ordinanza restrittiva, da verificare da un punto di vista normativo in alcuni suoi punti, in particolare nel punto relativo alla gestione degli eventi e al divieto di somministrazione delle bevande in vetro che mette in crisi l’intero sistema produttivo turistico di Praia a mare per l’intera stagione .
Un Sindaco che non programma nei tempi giusti la propria stagione turistica e non concerta con i propri cittadini e le attività economiche e produttive presenti sul territorio la propria stagione turistica, farebbe bene a dimettersi dalla propria carica .
Secondo l’ADC Calabria ritiene che esistono tutti i presupposti per impugnare l’ordinanza del Sindaco presso l’autorità giudiziaria competente Tar Catanzaro, ricorrendone i presupposti previsti dalla legge .
Il Coordinatore Regionale
ADC-Calabria
Avv. Maximiliano Granata
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