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Sono ormai quasi due anni che gli italiani, ed i calabresi in particolare, si sono espressi chiaramente contro la mercificazione dell’acqua ed a favore di una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico. Gli organi deputati ad assicurare il rispetto della volontà popolare hanno provato tuttavia, e stanno provando tuttora, a negare il risultato stesso dei referendum, reintroducendo la stessa norma abrogata sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali, o consentendo che non venisse applicata l’eliminazione in bolletta della remunerazione del capitale investito.
In Calabria alcune problematiche specifiche, come lo stato fallimentare in cui versa la Sorical e le drammatiche condizioni dell’invaso dell’Alaco, rendono ancora più urgente voltare pagina e virare verso una nuova modalità di gestione del servizio idrico.
Un’ampia coalizione sociale, già impegnata a sostegno del referendum del 2011, sta proseguendo la mobilitazione per garantire l’acqua Bene Comune in Calabria, elaborando in particolare una Proposta di Legge Regionale di Iniziativa Popolare con la quale vuole intraprendere nuove modalità di gestione pubblica e partecipata. Tale Proposta, lanciata lo scorso 19 gennaio, ha già ricevuto numerose adesioni da parte dei cittadini calabresi, ed anche diversi candidati impegnati nella prossima competizione elettorale hanno espresso il proprio sostegno (come si può evincere dal sito www.abccalabria.org).
I promotori della Proposta di Legge chiedono ora a tutti i partiti e candidati in Calabria alle prossime elezioni politiche, ed in particolare ai capilista, di esprimersi con chiarezza rispetto all’adesione alla proposta di legge, e rispetto alla volontà di sostenere, a qualunque livello, ogni iniziativa che contribuisca concretamente ad una gestione del servizio idrico pubblica e partecipata, in Italia e nella nostra regione in particolare.
Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”
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