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L’azione di sensibilizzazione del Siulp che di recente ha messo la sua impronta anche in Calabria, mediante la promozione di iniziative contro la politica sulla sicurezza messa in atto dall’attuale Governo, è degna di nota.
E’ quanto afferma Filomena Falsetta, rappresentante dell’Associazione Bene Comune Calabria, da sempre sensibile ai disagi degli Operatori della Sicurezza e vigile sull’operato delle organizzazioni sindacali del Comparto.
Sentire parlare il Segretario Generale Nazionale del Siulp Felice Romano, durante la Suavisita in Calabria, di armonizzazione del sistema previdenziale del Comparto Sicurezza, ha rinvangato in me, e, credo, in noi tutti, una sana riflessione.
Ritengo, infatti – prosegue Falsetta – che quelle di Felice Romano siano parole che esprimono il dovere, da parte delle rappresentanze sindacali del Comparto, di compiere uno sforzo unitario per arrestare la decadenza del nostro sistema politico, economico e sociale ed assicurare agli Operatori della Sicurezza condizioni umane di vita.
Espressioni che risvegliano la nostra memoria sulla necessità di preservare i fondamenti dell’odierno sistema previdenziale ed assistenziale, e che ci ricordano che il grande merito del sindacato in questo campo è appunto quello di aver imposto il principio, superando i limiti angusti e rudimentali della mutualità volontaria, che è compito dello Stato assicurare un adeguato sistema di sicurezza sociale.
Perciò, l’unica possibilità di porre il nostro Governo di fronte a quelle responsabilità di garanzia di un sistema di sicurezza sociale – incalza Falsetta – è quella di un’intesa dei sindacati del Comparto attorno ad un programma economico-sindacale concreto, che si ispiri ai principi della nostra Costituzione e che si esplichi non soltanto a livello nazionale, ossia nei vari e ricorrenti casi di mobilitazione generale, ma un’intesa che metta le sue radici nelle singole realtà territoriali.
Tali considerazioni – puntualizza il Presidente di ABC Calabria – nascono dalla ripetuta e sofferta constatazione che alcune organizzazioni Sindacali del Comparto, in Calabria, mirano, tra esse stesse, ad una sorta di competitività, che si manifesta, molto spesso, nel rimarcare, persino pubblicamente, il passaggio di qualche iscritto da un Sindacato all’altro.
Non vi è sbaglio più grave, a mio avviso, specie se siamo fermamente convinti che la finalità democratica di un sindacato è proprio nella logica della sua azione.
Un sindacato orientato a gareggiare anziché ad unirsi al proprio compagno di viaggio, al fine di rafforzare la propria azione (nella consapevolezza che, così facendo, rafforza la difesa della società) non potrà mai legittimamente proclamarsi “parte sociale”.
Pertanto – conclude Falsetta – se vogliamo realmente porre in essere un compiuto ed armonico sistema previdenziale del Comparto Sicurezza, dobbiamo fare in modo che la logica assistenziale si realizzi, prima di tutto, tra le stesse organizzazioni sindacali del Comparto.
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