A Cosenza un convegno su “Separazioni conflittuali e figli contesi”

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C’è una guerra in atto di cui nessuno sembra rendersene conto. Si tratta di quella che si svolge quotidianamente nei tribunali italiani dove, però, nessuno dei contendenti esce vincitore ma dove si registrano sempre più spesso delle vittime innocenti: sono i figli contesi di genitori che si separano, molto spesso impegnati in un fortissimo conflitto tra loro. Di questo si parlerà nel convegno “Separazioni conflittuali e figli contesi” che si terrà presso la sala della Biblioteca “Arnoni” del Tribunale di Cosenza, per le ore 16.30 di giovedì 21 febbraio 2013.

Organizzato dalla Sezione Distrettuale di Catanzaro degli Avvocati Matrimonialisti Italiani per la tutela delle persone, dei minorenni e della famiglia, in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Cosenza, l’evento formativo intende attirare ancora una volta l’attenzione dell’opinione pubblica e degli operatori del settore su un fenomeno in preoccupante aumento: le separazioni conflittuali, che minano in modo più o meno grave la vita futura di un bambino.

All’evento, moderato dall’addetto stampa dell’AMI, Valerio Caparelli, porteranno i saluti il Procuratore Aggiunto della Repubblica del Tribunale di Cosenza, Domenico Airoma, e il Presidente dell’Ordine degli Avvocati del foro bruzio, Oreste Morcavallo. Dopo l’introduzione della Presidente dell’AMI Calabria, Margherita Corriere, seguiranno gli interventi del Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Cosenza, Paola Izzo, e dello psicoterapeuta Amedeo Pingitore, Componente del Team di Psichiatria Forense. «Si sa – si legge nella nota di presentazione dell’evento formativo – che la struttura mentale e psicologica di un individuo si forma da una relazione primaria fondante: quella con i genitori.

Numerosissimi e affermati studi dimostrano che lo squilibrio, le carenze o anche solo la disarmonia nel nucleo familiare sono destinate a creare molti disagi alla fase educativa e all’equilibrio psicofisico dei figli. Specialmente di quelli coinvolti nelle separazioni. Gli effetti di lungo termine sui figli, provocati da genitori non sereni, starebbero assumendo in Italia toni allarmanti soprattutto con il poderoso incremento dei divorzi conflittuali».

Come già affermato in più occasioni dal presidente nazionale dell’AMI, Gian Ettore Gassani, «nel nostro Paese, specie negli ultimi 20 anni, la famiglia italiana ha vissuto momenti difficili: il numero di separazioni e divorzi è triplicato (in media ogni anno vi sono circa 84mila separazioni e circa 53mila divorzi). Ciò ha determinato una serie pericolosa di conflitti concernenti l’affidamento dei figli. Nello stesso periodo circa 1.5 milioni di minori sono stati contesi dai genitori. I figli in sostanza sono diventati un “bottino di guerra”, spesso un’arma di vendetta o rivendicazione da usare contro l’altro coniuge/genitore».

Nell’incontro, di certo, non mancheranno degli approfondimenti sull’attuale legge per l’affido condiviso che, secondo i promotori del convegno, pecca non solo di mala applicazione da parte dei giudici, considerati frettolosi e vincolati ad un pregiudizio “materno centrico”, ma anche di una carente formulazione. «Il provvedimento – conclude l’avvocato Margherita Corriere – resta di maglie troppo larghe e soggetta a troppe interpretazioni che, spesso, ne vanificano l’efficacia. E anche qui, a pagare il prezzo più alto sono i figli».

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Author: Cristina

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