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L’incontro organizzato dall’USR Calabria, svoltosi alla presenza dell’assessore regionale all’Istruzione Caligiuri, della sottosegretaria alla Pubblica Istruzione Elena Ugolini e che ha visto il coinvolgimento di istituti agrari e alberghieri, segna, a parere di USB Scuola Calabria, una preoccupante accelerazione verso l’ingerenza dei privati nelle scuole pubbliche.
La scuola, a partire da quelle professionali, ha certamente tra i suoi compiti quello di preparare l’ingresso dei ragazzi nel mondo del lavoro, ma guai se poi le aziende, in nome di un proprio specifico interesse, possono condizionare le scelte della scuola pubblica
Quello di cui si è discusso nell’incontro, è stato il Piano Triennale sui Poli Tecnico-Professionali, tra l’altro, già votato e approvato dalla Giunta regionale, poli che dovrebbero essere costituiti da 2 scuole, 2 imprese, 1 dipartimento universitario, 1 ente locale, con l’adozione del pluricontestato sistema di valutazione INVALSI (altra grande anomalia della scuola pubblica).
La cosa che allarma fortemente la nostra O.S., è che le proposte prevedono, tra l’altro: la rimodulazione dei curricola per formare i docenti; l’entrata nei consigli di classe delle aziende; la formazione dei dirigenti scolastici; l’impresa come agenzia formativa; la flessibilità e competenza per immissione nel mondo del lavoro.
Riteniamo che non ci siano commenti da fare su un progetto come questo che prevede addirittura l’entrata delle aziende nei consigli di classe!!!!
Rientra anche in questa logica il bando start up del ministero dell’istruzione che finanzia per 30 milioni di euro le imprese del sud (Calabria, Sicilia, Campania e Puglia) per sperimentare un percorso formativo al servizio delle aziende?
Vengono tagliati costantemente i soldi alle scuole pubbliche, ma il Ministero dell’Istruzione trova i fondi per finanziare le aziende private!!!!
Come detto, USB, non è affatto contraria ad un rapporto tra scuola e mondo del lavoro, ma questo deve inteso come valore aggiunto e non come catalizzatore di interessi e risorse da spartire.
Per questo motivo, USB Scuola Calabria denuncia questa insostenibile ennesima ingerenza dei privati nella scuola pubblica, chiamati, questa volta, a far parte degli organi di governo delle scuole e con facoltà di intervenire nella didattica, nella formazione dei docenti e dei dirigenti.
USB Scuola Calabria non ci sta ed esprime il suo totale disaccordo verso ogni forma di aziendalizzazione della scuola, ribadendo che i percorsi formativi e culturali degli studenti li deve decidere la scuola e non possono, mai e poi mai, essere decisi dalle aziende.
L’Offerta Formativa non è Marketing!
PERCHE’ LA SCUOLA NON E’ UN MERCATO!
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