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Il gravissimo attentato di questa notte che ha devastato l’Agenzia delle Entrate di Lamezia Terme, è l’ennesimo atto che attribuisce simbolicamente all’Agenzia le gravi contraddizioni sociali di questo periodo e che pone, in termini drammatici, il rapporto tra cittadini e fisco.
Purtroppo le scelte di questo governo, così come quelle dei precedenti, non pongono al centro della politica la questione di una reale lotta all’evasione fiscale e quella di un fisco giusto ed equo, nel quale il cittadino comune possa riconoscersi. Lo dimostra da ultimo la repentina chiusura di due settori nevralgici per la fiscalità, quali sono i Monopoli di Stato e l’Agenzia del Territorio, spazzati via ieri pomeriggio con un colpo di decreto.
Per quanto invece riguarda le politiche fiscali, è ormai noto, che le manovre attuate sinora colpiscono esclusivamente le fasce deboli della popolazione, peraltro già pesantemente colpite da provvedimenti ingiusti, che possono portare alla disperazione; infatti, le manovre continuano a colpire i redditi da lavoro e da pensione, mentre, invece, lasciano assolutamente immuni i redditi alti, i grandi patrimoni e le rendite finanziarie.
Lo stesso governo, poi, mentre sbandiera le intenzioni di attuare una lotta all’evasione fiscale spunta le armi dei funzionari mandati allo sbaraglio ed esposti in prima persona negli accertamenti, senza peraltro ottenere alcun riconoscimento da parte dell’Agenzia stessa, visto che i contratti sono bloccati dal 2009 e lo saranno fino al 2018, con una forte contrazione anche delle indennità accessorie.
Tutto ciò finisce per esporre i lavoratori dell’Agenzia alla terribile situazione di essere i bersagli della rabbia di chi vede nel Fisco non lo strumento attraverso il quale viene praticata una giustizia fiscale, ma il nemico che affama strati di popolazione sempre più ampi.
Nel grave attentato di questa notte, potrebbe pesare, poi, anche l’imminente apertura all’interno della struttura di uno sportello di Equitalia, e titolare dell’attività di riscossione dei tributi che non più essere lasciata in mano a una SpA ma che deve invece essere immediatamente reinternalizzata.
Occorre tutelare i lavoratori! Nessuno per lavorare, deve essere messo in condizione di correre dei rischi.
USB Calabria, pertanto ritiene indifferibile un incontro urgente con il Direttore Regionale dell’Agenzia per riproporre con forza il problema della sicurezza delle strutture dell’Agenzia e, soprattutto, il grave problema della sicurezza dei lavoratori
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I tassi che applica Equitalia per ritardi nei pagamenti ed anche per un semplice errore nella compilazione delle schede, sono tassi da usura. Non si può lucrare in modo indegno sulle difficoltà dei cittadini e questo è tanto più immorale in quanto mette i contribuenti contro i lavoratori di Equitalia. E’ il Governo che deve intervenire in modo radicale eliminando balzelli, more, interessi e quant’altro fa lievitare in modo inaccetatbile le cartelle. Quando sono le istituzioni che rompono il patto sociale con i cittadini, è la democrazia ad essere in pericolo.