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Pienamente riuscito il terzo della serie di appuntamenti proposti da Re-act, residenza teatrale a Soverato, insieme alla condotta slow-food (versante ionico) cona una formula capace di coniugare spettacolo ed intrattenimento, femminilità e gentilezza, con un aperitivo capace di ulteriori e raffinate suggestioni, a partire dal profumato pane di “maio” (o di sambuco), offerto dall’ associazione culturale olivadese abbinato ad una ricca scelta di miele pregiato: accanto al classico millefiori, anche quello di castagno o alle zagare, così come è assai piaciuto il cioccolato negli inediti gusti di limone, fragola e pistacchio, offerto dell’azienda “calabria produce” di Daniela Mancini (Amaroni); per gli amanti del salato anche tortano napoletano, bignè e rustici con duija a cura di Denise Bianchi. Come sempre fornita anche la cantina, grazie ai vini di casa Senatore (Cirò marina -KR).
L’azienda ha offerto l’eukè prodotto da uve di greco bianco, incrocio dai vitigni manzoni e chardonnay; l’euke rosè con il suo retrogusto frutti di bosco e il puntalice da uve gaglioppo, color rosa petalo; i vini ben si sono sposati non solo con le degustazioni ma anche con il tema della serata, che mirava ad esaltare la femminilità. A seguir due momenti teatrali che hanno visto due donne raccontarsi e raccontare. “Antigone. In cammino” con Mariagrazia Bisurgi accompagnata da Salvatore Vercellino all’organetto, ci ha fatto vedere un’Antigone contemporanea, il cui padre si accinge alla sua Colono, l’ospedale psichiatrico, anche lei una donna che rivendica i propri affetti al di là delle leggi e che non vuole essere necessariamente contro qualcuno, ma rimanere piuttosto se stessa, coltivatrice di legami ed affetti.
Si spegne la luce, Antigone muore sulla terra dove ha sepolto il fratello, con brani tratti da Elsa Morante passando per il romanzo del poeta Henry Baucheau appare un’altra Antigone, con la voce di Maria Marino che ha interpretato due estratti da #neoeroina di E. Orrico, due vite di dipendenza, dramma che si consuma nella quotidianità. A conclusione dello spettacolo le attrici si sono soffermate con il pubblico, per uno scambio di conoscenza, raccontando la genesi delle due opere. Ed ora via alla preparazione per l’ultimo evento del 30 di Maggio, che aprirà con la mostra di Dorella Gigliotti “corpi e colori nel tango argentino: “Nei suoi quadri-ribadisce il condirettore artistico di React Emanuela Bianchi, c’è la voglia di far uscire l’estremo dei sensi di ognuno di noi: il tatto, il respiro, lo sguardo, l’abbraccio. “Si uniranno ai corpi e i colori del tango argentino anche i suoni e il palato, in un’ unico evento cui saranno abbinate le degustazioni con la celeberrima “cupeta” di Montepaone ( a base di miele, sesamo, mandorle, vino cotto e scorza di agrumi) e il passito “stretto” della casa Criserà, tratto da uve di greco bianco e moscato d’Alessandria (zibibbo locale), prodotto nei vigneti a gradoni affacciati sullo Stretto, con una serata di tanghi e milonghe per una serata in cui protagonisti saranno i tangueri calabresi a partire da Dorella Gigliotti e Plume Fontaine – organizzata in collaborazione con il maestro Ciccio Aiello e la sua Scuola di tango argentino calabriatango itinerante. (www.calabriatango.it).
Inizio degustazioni ore 19,30
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