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Un’incendio proporzioni spaventose sta letteralmente incenerendo decine di ettari di bosco tra i comuni di Albi e Taverna, all’interno di una del perimetro del Parco Nazionale della Sila e minacciando particolarmente aree a protezione speciale (definite come zona 1 o zona a protezione massima).
Le fiamme alte fino a 10 metri, stanno tenendo in apprensione un’intera comunità (quella presilana) visto l’ingente patrimonio naturalistico colpito.
Numerosi Canadair ed elicotteri, del Corpo Forestale dello Stato stanno, dal pomeriggio di ieri, operando nella zona, senza avere ancora significativi risultati.
L’area di particolare pregio ambientale, rappresenta una delle più belle porte di ingresso al parco nazionale della Sila.
– L’origine dell’incendio, di natura probabilmente dolosa, impone di avviare un’attenta fase di riflessione, che possa raccogliere idee e progetti tali garantire e tutelare un patrimonio naturale unico. Abbiamo nell’ultimo anno, lottato contro una centrale a biomasse nel nostro territorio, e poi non riusciamo a tutelarlo da incendi, tagli speculativi e quant’altro.
Dobbiamo necessariamente affrontare la questione lavorando ad una proposta di legge che sia in grado di ampliare le limitazioni alle attività umane già da ora parzialmente bloccate.
Il patrimonio boschivo in particolare è quello naturalistico in generale, sono tra le poche opportunità di concreto sviluppo economico per le aree interne calabresi.
In una regione dove si discute da tempo su come smantellare l’AFOR e si guarda al settore della forestazione e degli Operai forestali, come un problema da “tagliare” si può e si deve dimostrare che il reimpiego oculato e responsabile delle risorse potrebbe far nascere nuove e virtuose realtà produttive.
L’incapacità di chi governa a suon di slogan la nostra regione si manifesta poi tragicamente in questi momenti, dove il territorio viene colpito a cuore, prima che dai piromani, da una gruppo politico mai così scadente e dannoso.
L’omertà d’azione politica va combattuta attraverso il coinvolgimento del territorio, di chi ci abita ma viene spesso dimenticato, in termini di nuove proposte di progetto.
Il riformulare il concetto di filiera Bosco legno deve rappresentare un valore aggiunto, sia in termini qualitativi che quantitativi del nostro territorio. Ripensarlo in termini umani, di utilizzo equo e di valorizzazione oculata è la sfida che ci attende e che affronteremo insieme alle istituzioni, regionali e provinciali, a Parco Nazionale e al mondo dell’imprenditoria, in una “conferenza programmatica per lo sviluppo sostenibile della montagna” che organizzeremo alla fine della stagione estiva, giusto per consentire agli enti di raccogliere le idee e proposte che vengono dal territorio e di poterle tradurre ed elaborare in azioni pienamente operative già dal prossimo anno. La politica deve dimostrare di avere rispetto e sensibilità per il suo territorio, dobbiamo trarre da questi gravi disastri ambientali utili lezioni che ci possano far maturare nuove idee e progettualità.
Ripenseremo e riformuleremo i vecchi progetti di valorizzazione del legno da opera, già avviati negli anni 80, nel comune di Taverna come modello alternativo di sfruttamento rispettoso ed oculato del patrimonio forestale comunale e regionale in modo tale da consentire una risposta economicamente valida e sostenibile del territorio a questi episodi di impoverimento totale.
Sarà il Partito Democratico provinciale a occuparsi di organizzare questa conferenza dimostrando, ancora una volta, che avere senso di responsabilità politico e storico verso le problematica annose che da anni affliggono non soltanto la provincia, ma intere fette di territorio regionale e Nazionale.
Marco Gentile, PD – Taverna
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