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Sabato sera, nella Sala Consiliare di Curinga messa a disposizione dall’Amministrazione Comunale e dal Sindaco Pallaria, inserito nelle celebra nella suggestiva commemorazione della “Terza Giornata Templare”, è stato presentato l’ultimo libro di Francesco Deodato, studioso del Cristianesimo delle origini, dal titolo “Noli me tangere”.
La serata, che in onore all’opera ha preso il nome del libro di Deodato, è stata moderata dal giornalista Maurizio Bonanno. È intervenuto il Gran Priore d’Italia dell’Ordine Templare O.S.M.T.H. – Associato all’Agenzia Europea per i Diritti Umani (EUFRA) e Membro dell’International Peace Bureau di Ginevra – ONU Non Governmental Organization, professor Stelio Venceslai, accompagnato dalla Gran Tesoriera dell’Ordine, Donatella Merli e dal Balivo di Calabria, Gianfranco Palmieri. Tra i bianchi mantelli crociati dei Cavalieri e quelli marrone degli scudieri, anche questi rosso-crociati, tra spade templari e collari esprimenti l’elevato grado dei partecipanti, dopo l’introduzione di Maurizio Bonanno e la breve allocuzione del Commendatore della Commenda Christi Milites di Lamezia Terme, Giuseppe Miceli, ad aprire i lavori è stato il professore Giuseppe Cinquegrana che ha intrattenuta la folta e qualificata platea sui segni lasciati dai Cavalieri Templari in Calabria con particolare riferimento al sito di Rocca Angitola e la Via Popilia. Di seguito a Cinquegrana l’intervento dell’autore del libro, Francesco Deodato, che nella sua premessa ha sottolineato che i temi trattati nell’opera erano da considerare “duri” ma non “contro”. Anticipando la trattazione, il moderatore Bonanno ha confermato, definendo comunque i contenuti “strog”, “forti” e che non avrebbero potuto lasciare indifferenti.
Proseguendo nella presentazione, Deodato ha spaziato sulle Sacre Scritture (Bibbia e Vangeli) e sulla loro interpretazione da parte della Chiesa, sulla distruzione di Gerusalemme da parte del romano Tito avvenuta nell’anno 70 d.C., sulle vere origini dei Cavalieri Templari e sul loro presunto tesoro ipotizzandone la localizzazione, sui molti ambigui ed inquietanti personaggi che si sono interessati ad esso.
Poi è seguita la parte più interessante e quella appropriatamente definita “strong” da parte del moderatore! La platea è stata come calamitata con una curva dell’attenzione al suo apice e mantenuta costante fino al termine, nel momento in cui Deodato ha iniziato a parlare della vera o presunta divinità di Gesù, della Sacra Sindone, della storia sconosciuta della vita di Gesù riferita agli anni che vanno dal quattordicesimo al ventinovesimo, prima quindi che iniziasse la vita pubblica con il primo miracolo, quello delle Nozze di Cana, del Vangelo di Giovanni e dei messaggi criptati inviati dallo stesso a “chi doveva capire”, del processo a Gesù, della sua crocifissione e della resurrezione, di Maria Maddalena come persona eletta a ricevere l‘eredità messianica.
Una rivelazione inedita è stata promessa da Deodato ai suoi lettori: svelare, secondo le sue interpretazioni, chi poteva essere identificato come il “discepolo che lui amava” o “il discepolo prediletto”. Ovviamente, l’autore non ha fatto il nome di questo personaggio aggiungendo, ironicamente, che se lo avesse fatto si sarebbe trattato di un vero e proprio “suicidio letterario” perché la conseguenza sarebbe stata che nessuno avrebbe comprato il libro.
Deodato si è congedato dalla platea che lo ha molto applaudito invitando tutti ad una riflessione: “Perché – ha detto – non è ammissibile pensare che l’architettura, l’ingegneria, la biologia, la medicina e la ricerca scientifica in genere possano fermarsi alle conoscenze di duemila anni fa negandoci tutti i benefici ottenuti con la loro evoluzione e si accetta, invece, senza obiettare che le religioni lo possano fare negandoci, con la loro evoluzione, la ricerca della Verità? Una religione deve nascere per unire non per dividere e minacciare i fedeli promettendo loro le pene dell’inferno qualora deviassero da quelli che sono i dogmi ed i dettami voluti da uomini che ne hanno scritto le regole con la mentalità e la conoscenza vecchia di duemila anni!”
L’apprezzamento nei confronti di Deodato non è stato espresso solo dai convenuti che hanno fatto a gara per venire in possesso del volume, ma direttamente da Gran Priore d’Italia dell’Ordine dei Cavalieri Templari che nella sua replica ha avuto parole di apprezzamento per i relatori e per l’opera di Francesco Deodato, riproponendosi di indire una serie di incontri con le altre organizzazioni europee al fine di costituire un dipartimento di ricerca della Storia del Cristianesimo e Templare e del quale l’Autore sarebbe stato chiamato a farne parte unitamente al professore Cinquegrana.
Un lusinghiero riconoscimento, comunque, il libro di Deodato lo ha già avuto! E’ proprio di qualche giorno fa la notizia che gli è stata ufficialmente richiesta l’autorizzazione di potere tradurre il libro in spagnolo ed in rumeno per la stampa e la diffusione anche in questi Paesi.
Noi, da parte nostra, ci riproponiamo di seguire il colonnello-scrittore-ricercatore nelle sue prossime presentazioni tenendo informati i lettori interessati.
La serata templare è continuata con una suggestiva cerimonia di investitura di uno Scudiero (il dottore Michelangelo Miceli) e di un Cavaliere (il giornalista Maurizio Bonanno, il moderatore) nominati ad opera del Commendatore della Christi Milites ed alla presenza sanzionatoria del Gran Priore d’Italia.
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