Scuola, il 10 ottobre manifestazione degli studenti a Lamezia Terme

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USB Scuola Calabria aderisce alla giornata di mobilitazione promossa dagli studenti e parteciperà alla manifestazione studentesca che si terrà venerdì 10 ottobre a Lamezia Terme per sostenere le ragioni degli studenti, in difesa della scuola pubblica calabrese e contro le ipotesi di controriforma proposte dal duo Renzi-Giannini per conto della troika BCE, FMI, UE.

Al contrario di tanti adulti che ancora sonnecchiano, tra le ragazze ed i ragazzi delle scuole superiori è forte la consapevolezza che quella che si prospetta sarà una lotta dura e di classe, contro chi impone ancora inutili sacrifici ai cittadini ed ai lavoratori per regalare miliardi alle banche e agli imprenditori falliti ed impedisce ai giovani di costruire il proprio futuro.

La “buona scuola” di Matteo Renzi è un grande bluff che, una volta messo in atto, produrrà solo ignoranza, sfruttamento e disoccupazione; d’altra parte era largamente prevedibile, da parte di questo governo a guida PD e dai sindacati concertativi e complici, il progressivo smantellamento, pezzo dopo pezzo, della scuola pubblica, togliendo ogni utile conquista, faticosamente introdotta, a favore degli studenti e delle famiglie per affermare un diritto garantito costituzionalmente come quello all’istruzione.

Il 10 ottobre USB Scuola Calabria sarà a fianco degli studenti, per protestare contro il piano Renzi sulla scuola, contro il caro libri, contro lo strapotere dei presidi e contro queste scuole che cadono a pezzi.

Il 24 ottobre, invece, la scuola sarà in sciopero per l’intera giornata, assieme a tutti i lavoratori pubblici e privati, assieme ai disoccupati, ai precari scendendo nuovamente in piazza per rilanciare con forza la presenza dello Stato e della pubblica amministrazione nella nostra società e per la RICONQUISTA della SCUOLA PUBBLICA STATALE; una scuola pubblica adeguata alle vere esigenze dei figli dei lavoratori; una scuola pubblica diffusa su tutto il territorio nazionale, occasione di riscatto e gestita come non una caserma; una scuola pubblica che veda l’aumento delle ore di lezione e degli anni di studio su tutto l’arco della vita.

Ma la Scuola aderendo allo Sciopero Generale indetto dalla Confederazione USB, sarà in piazza anche per dire basta ad una politica che distrugge la società e che, per rispondere agli ordini imposti dall’Europa, dai Trattati Europei e dai poteri economici forti, sta affamando un intero popolo.

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