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Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, in relazione al dibattito apertosi relativo allo spot sui bronzi ha rilasciato- informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – la seguente dichiarazione:
“Sono francamente divertito da queste polemiche. I blog sono in queste ore intasati di commenti e, guarda caso, la stragrande maggioranza condivide l’originalità del progetto e l’idea innovativa, la concezione di trasmettere un messaggio che riesce ad attrarre l’attenzione. La creazione dello spot – dice Scopelliti – è frutto del lavoro di giovani calabresi e vorrei sottolineare che il costo dello stesso spot è di appena cinquantamila euro, un’autentica inezia rispetto ai costi esorbitanti del passato, con nessuna commissione pagata ad agenzie intermediarie.
Oggi lo spot ha creato un dibattito e sicuramente tutto questo fa bene alla Calabria e questo stesso dibattito dà anche più forza alla nostra idea di lavorare per una Calabria positiva e nuova. Non voglio sfuggire all’oggetto della polemica, cioè l’utilizzo dei Bronzi: tutti hanno sempre parlato della bellezza e dell’unicità delle due statue. Oggi vogliamo far parlare della loro unicità e anche della loro vitalità, che ha acceso un dibattito, torno a ripetere, positivo per la nostra regione. Ma da qui a dire che i due Bronzi sono ‘tamarri’ o che li abbiamo offesi o dissacrati credo ce ne corra. Anzi: mi viene proprio da ridere. E mi domando: della Gioconda liscia, gassata o Ferrarelle chissà questi critici cosa hanno pensato? Oppure sui bagni d’autore a Milano, o meglio i bagni chimici creati da Oliviero Toscani sempre con la stessa Gioconda di Leonardo? O la Statua della Libertà con i jeans della Levis? O ancora del David di Michelangelo ciccione diffuso via web dalla Federazione dei Giochi olimpici della Germania? O il David della Mc Donald’s? E potrei continuare a lungo. Come mai su questo non si è mai creato scandalo? Al Museo Planning Exhibition Hall di Pechino sarà possibile ammirare dei capolavori artistici, quadri e sculture che hanno fatto la storia dell’arte mondiale, animati con la tecnologia 3D, che si muovono e parlano come persone in carne ed ossa. Consiglierei a Settis, sovrintendenti, studiosi, archeologi e critici di non andare a quella mostra in Cina, magari potrebbero essere colti da malori. Insomma, non abbiamo dissacrato o offeso alcuno. La stagione della nuova Calabria passa anche attraverso questi messaggi di originalità, discontinuità e di azioni innovative e vincenti”
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