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Il countdown è partito. Il Festival internazionale di cinema eco-ambientale sta per arrivare. Dalla Russia agli Stati Uniti, fino al Medio Oriente, tra le oltre cento pellicole approdate da tutto il mondo, presto saranno selezionati i nomi dei vincitori ai quali andrà la STATUETTA “PREMIO SILA FESTIVAL 2016”. A consegnarla sarà una giuria di esperti guidata dal presidente, art director di grande fama, Claudio Cosentino (ha ricevuto la Nomination al 2015 ADG Awards-Arts Directors Guild per le scene del film “King Tut”, miniserie dedicata alla vita di Tutankhamon, interpretata da Ben Kingsley), impegnata già da mesi a vagliare le pellicole pervenute alla IV EDIZIONE SILA FESTIVAL (2-5 SETTEMBRE, San Pietro Magisano – CZ).
In concorso, lo ricordiamo pure, ci sono cortometraggi, video musicali, mediometraggi, lungometraggi, documentari, reportage e inchieste che puntano a condividere, valorizzare e promuovere le bellezze paesaggistiche della Calabria nel mondo, di un territorio come la Sila che sta per diventare patrimonio dell’umanità, attraverso il potente linguaggio dell’arte cinematografica.
La kermesse, in senso lato, vuole sensibilizzare il pubblico verso due tematiche attuali e assai sentite in questo particolare momento storico: si tratta del binomio ambiente-migrazione.
L’idea, in fondo, è semplice quanto ambiziosa: promuovere la Calabria, nell’ottica della destagionalizzazione, durante la cosiddetta “bassa stagione” (la “quattro giorni” del Sila Festival si terrà non a caso a settembre), quando il turista è meno propenso a mettersi in viaggio verso la nostra regione.
A mettersi in viaggio, per la sua amata Calabria, perché ci crede per davvero in questa sfida ciclopica, è il padron del Festival che dall’America ritorna puntualmente nella sua terra di origine per investire i propri proventi in nome della Calabria nel mondo. Il mentore della Mostra internazionale di cinema eco ambientale, arte e trazioni della terra di origine ha un volto: si chiama Raffaele Alberto. E’ il produttore di “Calibro 10” – Decalogo criminale (Aurelia film Production Company), film, che ha come protagonista Franco Nero, con scenografia di Claudio Cosentino, presentato nel febbraio del 2015, al TCL Ch6 Theaters di Hollywood.
Ma come si arriva al “Sila Festival”? La meta non è fissa, ma sempre itinerante. La direzione indica hinterland silano “da scoprire”, e quest’anno farà tappa in una frazione di Magisano: San Pietro Magisano, per giunta luogo di origine di Beatrice, volata via prematuramente a causa di una malattia (Sindrome di Waterhouse-Friderichsen), a cui il Festival è dedicato.
A parte il preambolo introduttivo, al Sila Festival si arriva armati di creatività e passione per la propria terra. Ce lo insegna il padron del Festival, il Cav. Alberto. «La mia idea – ha ribadito il Cavaliere Raffaele Alberto – è nata in seguito ad un’esperienza difficile legata al cinema: alcuni anni fa ho partecipato come coproduttore ad un film girato in Calabria, “Riturnella”, in dialetto locale, con la regia di Francesca Garcea, e le difficoltà al momento della distribuzione sono state molteplici e direi inaspettate; da qui – ha aggiunto Alberto – l’idea di dare voce ai meno rappresentati, a chi è in ombra e in particolar modo a coloro interessati alla narrazione dell’ambiente natio e quindi della terra d’origine».
Si appresta, che dire, la “metamorfosi”: San Pietro Magisano, dal 2 al 5 settembre, si trasformerà in un vero e proprio “Art Village”, con ospiti di spessore (Gigi Miseferi, Alma Manera, Beppe Convertini e Maria Pia Liotta). Messo in piedi da Alberto, insieme alla sua operosa squadra (Claudio Cosentino, Giuditta Mattace, Giancarlo Budace, Antonio Cefalì), con supporto di Regione, Provincia, comuni presilani e numerose associazioni, sarà un contenitore policromatico di spettacoli teatrali, di intrattenimento, concerti, sfilate di moda, laboratori artistici, workshop, eventi sportivi, convegni, mostre e letture.
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