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Il 22 settembre due unità navali del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, di stanza a Crotone e Roccella Ionica, hanno intercettato e fermato un veliero battente bandiera italiana, con compartimento “Bodrum” e nominativo “Bandido”, con a bordo due cittadini ucraini.
L’intervento in mare era scattato a seguito del ritrovamento di 51 migranti irregolari di varia nazionalità lungo la SS 106, nei pressi della località “Doganieri” del Comune di Catanzaro (lido).
Le vedette della Guardia di Finanza hanno immediatamente avviato le ricerche dell’imbarcazione che verosimilmente si era data alla fuga, riuscendola a fermare poco prima che lasciasse le acque territoriali.
A bordo erano presenti due membri d’equipaggio che hanno dichiarato di essere “svizzeri”. Abbordata l’imbarcazione, i finanzieri hanno ispezionato l’interno dei locali trovando chiari segni che evidenziavano il trasporto di numerose persone.
Le vedette del Corpo, pertanto, hanno scortato il veliero sino al porto di Crotone al fine di approfondire le indagini e provare la responsabilità dei presunti scafisti.
Contestualmente gli investigatori della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone e della Squadra Mobile di Catanzaro avviavano approfondite e mirate attività di indagine, riuscendo ad individuare chi tra i migranti fosse disposto a collaborare.
Da alcune testimonianze, comunque, è stato possibile accertare che i cittadini ucraini cl. 1970 e cl. 1993, padre e figlio, hanno condotto il veliero dalla Turchia sino alle coste italiane a fronte del pagamento di circa 5000 dollari per ogni migrante.
I due ucraini sono stati arrestati dalle Fiamme Gialle e condotti presso la casa circondariale di Crotone, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha diretto le indagini e dovranno rispondere del reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina.
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