Retrospective of HR Giger a Lamezia Terme presso “Because”

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INAUGURAZIONE BECAUSE ARTSPACE

Venerdi 07 dicembre 2012 alle ore 18:00 inaugura lo spazio espositivo Because in Via Enrico Toti 33, Lamezia Terme.

In tale occasione saranno presentate al pubblico una retrospettiva sul padre della biomeccanica HR GIGER e una mostra di beneficenza dell’AMFO, associazione in aiuto alla ricerca sulla sindrome di Sandhoff e Tay-Sachs.

 

BECAUSE ARTSPACE:

E’ uno spazio dedicato alla fotografia e alle nuove tendenze dell’arte (pop surrealismo, street art, graffuturismo etc..)

Be Cause Art Space è un luogo ideale per collezionisti e appassionati d’arte che hanno voglia di iniziare o ampliare la propria collezione. Lo spazio è fornito di un’ampia libreria con monografie di artisti in esposizione e non, libri di design, arte e fotografia, inoltre è possibile acquistare poster, stampe limite edition e fotografie di qualsiasi tematica.

Be Cause Art Space è specializzata nel settore della FineArt, includendo al suo interno un laboratorio che permette la stampa artistica arricchito anche da un grosso database fotografico con immagini che hanno illuminato la storia moderna, volti che hanno definito i nostri tempi e scenari suggestivi che hanno accompagnato i nostri ricordi.

Il concept curatoriale della galleria è proporre eventi espositivi dedicati a temi specifici e non , aprendo l’orizzonte oltre la dimensione esclusivamente pittorica e coinvolgendo l’arte nei suoi molteplici aspetti in un confronto tra musica, letteratura e costume.

Situata nel cuore della città`, la Galleria è anche il luogo ideale per presentazioni di libri, interviste televisive, o eventi culturali rivolti all’arte. Accogliamo con calore sia i collezionisti che i curiosi nel nostro spazio al centro di Lamezia Terme per godere del semplice piacere dell`arte e della fotografia d`autore.

 

HR GIGER:

Il mondo cinematografico internazionale ha imparato a conoscere ed apprezzare HR Giger grazie agli innovativi e sofisticati effetti speciali creati per l’horror di fantascienza Alien (1978) diretto dal regista americano Ridley Scott. Giger, infatti, vince un Oscar per questo film, che passerà alla storia proprio grazie all’immagine di questo spaventoso e viscido alieno biomeccanico. Sempre più persone hanno cominciato da quel momento ad avvicinarsi ai suoi lavori , in poco tempo Giger è diventato una vera leggenda vivente, e sempre più persone visitano quotidianamente il suo Castello-Museo a Gruyeres, in Svizzera.

34 anni dopo, il design visionario di HR Giger è tornato alla ribalta con Prometheus (2012), un film che ha messo in scena l’ idea di una spaventosa genesi di Alien, partorita ancora una volta da Ridley Scott nello stesso universo biomeccanico della serie, e che ha riportato Giger e le sue terrificanti creazioni aliene nuovamente al centro della scena.

Il percorso creativo di Giger è insolito così come i suoi lavori – illustrazioni, sculture e articoli di design –perché ha inizio in una farmacia, quella di suo padre, e attraversa gli studi di architettura, la musica blues, l’estetica del tempo, il terrificante fascino dell’era atomica e l’arte contemporanea di Dalì.

L’artista lega l’organico alla vita industriale , creando immagini che si avvicinano sempre di più al futuro dell’umanità. Grazie alla sua immaginazione, Giger ha dato vita ad un universo disturbato che sfida le idee di vita e morte così come siamo abituati a concepirle. Lo scultore ha creato anche arredi per i suoi bar, in origine realizzati in tre città : il primo a Tokyo, il secondo a New York ed il terzo a Gruyeres, in Svizzera; l’ultimo dei tre è ancora aperto. In più, ha realizzando video clip, ha collaborato alla creazione di alcuni video game di avventura (Dark Seed), ed ha realizzato le copertine di vari album di musica rock come quello di Emerson Lake and Palmer, Carcass e Debbie Harry, la cui copertina è anche considerata come una delle cento migliori copertine di tutti i tempi.

Aveva circa vent’anni quando cominciò a creare le sue prime figure biomeccaniche, l’ispirazione arrivò mentre stava lavorando ad Atomic Children nel periodo in cui tutti erano spaventati dalla guerra atomica, e la stessa Svizzera affermava che avrebbe iniziato ad utilizzare questa forma di energia. Così Giger realizzò un’illustrazione divertente, sarcastica ma anche carica di umorismo nero, proprio sulle potenziali conseguenze di una guerra atomica.

In quel periodo i giornali e le stazioni radio militari stavando infatti diffondendo la voce che chiunque avesse assistito ad un’esplosione atomica sarebbe rimasto cieco. Di conseguenza, i media avevano iniziato a dispensare avvertimenti e consigli su come proteggersi in caso di “ Achtung, Blitz” , “Attenzione, Esplosione Atomica”. I media raccomandavano di chiudere gli occhi e stendersi a terra fino al termine dell’enorme boato. Gli Atomic Children sono i bambini che hanno seguito questo consiglio.

I corpi biomeccanici nacquero dall’evoluzione di questo lavoro, un prototipo di una forma di vita postindustriale, nata dalla fusione di elementi organici e meccanici . Sorridendo, Giger ammette che , onestamente, per un artista non è facile trovare un luogo dove nessuno dei suoi predecessori sia mai stato. E’ davvero difficile trovare un genere che ti renda davvero originale, non esistono più luoghi dell’arte “inesplorati”. E’ per questo il maestro si ritiene soddisfatto di aver scoperto il suo mondo biomeccanico.

 

AMFO:

175 opere d’arte realizzate da circa 150 artisti provenienti da tutto il mondo.

La mostra per Mattia, nasce dall’esigenza di sensibilizzare l’opinione pubblica su una malattia molto rara, la Sindrome di Sandhoff, che ha colpito un bambino di poco più di tre anni.

La Sindrome di Sandhoff è una malattia genetica molto rara e degenerativa, che porta, inesorabilmente, alla morte.

I genitori di Mattia, Simona e Francesco, hanno creato l’ Associazione Mattia Fagnoni per raccogliere fondi da destinare alla ricerca su una malattia ancora troppo poco conosciuta.

Mattia è l’unico bambino in Italia a soffrirne e questo rende la situazione ancora più difficile.

Da circa due anni l’ Associazione Mattia Fagnoni ha iniziato a raccogliere opere d’arte per organizzare aste/vendite di beneficenza, il cui ricavato è destinato a raccogliere fondi per incoraggiare la ricerca.

La risposta è stata incredibile: 2000 opere d’arte sono state donate da oltre 900 artisti provenienti da tutto il mondo, alcune di esse saranno messe in vendita durante l’inaugurazione di Because ArtSpace.

 

Gli artisti in asta sono:

Daim – Uncle Absinte – Marnie Pitts – Otto Kinder – Joseph Watchman Kailer – Gemma Compton – Joe

Sorren – Danicus Prime – Tony Gil – Tian – Dan Grafic – Seb Niark – Mimic – Vise One – Toy2r & Frank

Kozik – Il Marta – Inperfecz Toys – Furi Furi & Hanazuki – Tieri – Artiste Ouvier – Asboluv – Stuat Witter &

Run Dmb – Domenico Scalisi – Yliana Paolini – Paolo Pedroni – Daria Paolotti – James Fuller – Mika

Madden – Paolo Guido – Larkin – Antonella Caraceni – Won – Das Mo – Joe Scarano – Tim Maclean – Kurut

– Lisa Rae Hansen – Chet Zar – Remi Rough – Jeremy Dale – Gang Toyz – Dave Webb – Crin – Dave

Pressler – Erica Calardo – Malo April – Michael Paulz – Christos Tsintsaris – David Antony Magitis – Andrew

R Shondrick – Alice Pasquini – Hauke Scheer – Charles Marsh – Toy art gallery & Mark Nagata – Eeech

one – Icks – Mostly Harmless – Jezabel Nekranea – George Lamontagne – Tim Munz – Wuz one – Shawn

Wigs – Monsta – Zukie – Minty Freshness shop – Don P – Jerome Lu – Daniel Yu – Ardamus Rubber – Optik

Nerve – Monstfur – Chris graphic – Teso – Ania Tomicka – Eduardo Corona – Schoony – Jeremy Regan –

Carlos Enrique Gonzales – Emma Mount – Stefan Winterle – Troy Stith – Pier Carlo Carella – Cherrybomb

– Pierre Pauselli – Alex Pinna – Beta – Coma – Sees – Nunzio Montuori – Gwen Lee – Think Aimer – Bald –

Tee Wat – Phester Black – Zelda – Corey Urlacher – Orticanoodles – Paulina Gora – Scott Chen – Beto

Landsky – Nicola Caredda – Elis – Bruscolino – Josh Mayhem – Paolo Pietrangeli – Natasha – Letham –

Jessica Ward – Malojo – Vynil monster – Vynil monster – Thomas Donaldson – Daniel Bussiere – Carne

Griffith – Invictus – Jange Rae – Lara Dann – Dale Grimshaw – Cage One – Akihito Ikeda – Dms – Luciano

Civettini – Little Psycho Lilith – Burudanga – Spartan artoy – Tasha Zimich – Mikie Graham – Brian Smith –

Valentina Zummo – Gerald Mds – Teddyman – Susan Brox Nielse – Pop Corn Head – Peeta – Hoakser –

Antz toy and donated by Alvin Tal – Dave De Leeuw – Ian Ziobronsky – Betso – Michael Carbonaro – Joy

Ledbetter – Kasl – Touma – Silvia – Inno – Guy Denning – Saturno Butto – Matt Ritchie – Man Art –

Silverzone – Mimoks – El Rana – Korvo – Luispak – Biodpi & Korvo – Joe Iurato – Seacreative – Snub – DLux

– Supacat

Curatori:

Michele Pesce – Serena Pecoraro

Si Ringraziano:

Angela Cossu – Carmen Scheifele Giger – Hr Giger – Francesco Fagnoni – Luciano Pesce – Marco Witzig

Matthias Belz – Michele Pesce – Serena Pecoraro – Simona Marrazzo

Programma:

07 dicembre 2012 ore 18:00 vernissage + inaugurazione

08 febbraio 2013 ore 18:00 finissage

Orari di apertura:

lunedi ore 09:30>13:00 – 16:00>18:30

Martedi ore 09:30>13:00 – 16:00>18:30

Mercoledi ore 09:30>13:00 – 16:00>18:30

Giovedi ore 09:30>13:00 – 16:00>18:30

Venerdi ore 09:30>13:00 – 16:00>18:30

Sabato ore 09:30>13:00

Domenica chiuso

presso: Via Enrico Toti, 33 – Lamezia Terme

Per Contatti e Info Generali:

Michele Pesce: +39 339 4764910 – creative@michelepesce.com

Luciano Pesce: +39 3473891024 – info@polilab.net

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Author: Cristina

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