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L’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC) ha presentato sabato 21 gennaio il report finale dell’indagine “Valutazione dell’insegnamento e qualità della scuola”, realizzata su tutto il territorio nazionale con il coinvolgimento di oltre 2000 docenti e dirigenti di ogni ordine di scuola. Gli esiti sono stati presentati nell’ambito del Seminario nazionale “Valutazione dell’insegnamento”, che si è tenuto presso la Sala Badaloni del Centro nazionale AIMC di Roma.
Nel comunicato stampa, diramato dal Presidente Nazionale Dott. Giuseppe Desideri, si legge che molti sono gli elementi significativi emersi dall’indagine condotta: particolarmente apprezzato da parte di coloro che hanno compilato il questionario (2101) è stato il tentativo di fare chiarezza sulla questione valutazione non sempre percepita come opportunità per il miglioramento dell’insegnamento.
La valutazione, dovrebbe essere strumento di aiuto per ogni docente per migliorare la propria attività anche di fronte a un esito negativo: premiare chi s’impegna maggiormente nel lavoro che si svolge con i bambini, ma anche sostenere e promuovere chi ha bisogno di incrementare le competenze professionali. Si tratta di un aspetto importante su cui riflettere per rendere concreto il dettato costituzionale che punta a garantire a ogni persona pari opportunità formative; sono in molti (43%) a evidenziare il collegamento tra valutazione dell’insegnamento e miglioramento dell’apprendimento degli alunni. Anche nel progetto sperimentale del Miur “Valorizza” l’attenzione è stata focalizzata prevalentemente all’incentivazione dell’eccellenza. L’invito che proviene dalla ricerca Aimc è di non sottovalutare i punti di debolezza che emergono nel processo valutativo in riferimento allo sviluppo professionale.
Nel campo d’indagine Valutare perché?, per alcuni (9%) può essere gratificante un riconoscimento economico, ma questo risulta di secondaria importanza (44%) rispetto all’esigenza di migliorare la qualità della scuola e dell’offerta formativa. Per colmare i “vuoti” e rendere la valutazione finalizzata al miglioramento della professionalità, la formazione in servizio viene indicata quale leva di sviluppo in quanto cura della formazione professionale (49%). Si riconosce la difficoltà, ma anche la necessità di individuare parametri valutativi attendibili. La valutazione degli insegnanti è, infatti, materia molto complessa e richiede specifici indicatori rappresentativi della complessità dell’insegnare.
Nel Valutare che cosa? la maggioranza degli intervistati (21%) indica la competenza didattica quale elemento primario di valutazione a cui seguono la relazione educativa (17%), la competenza disciplinare (17%) e la cura della formazione professionale (17%).
Nell’ambito del Chi valuta? requisito ritenuto fondamentale è che i soggetti esterni, non coinvolti nelle dinamiche degli istituti, posseggano una visione al di sopra delle parti. La questione più complessa riguarda l’individuazione dei “valutatori”: quale profilo, quali competenze? Il 29% indica la necessità che chi valuta conosca gli aspetti più rilevanti della professione e il 62% ritiene che debba provenire da una pregressa o attuale docenza.
Nella sezione Valutare come?, la maggioranza (74%) indica come via privilegiata l’interazione tra l’autovalutazione interna e quella esterna. Strumenti considerati più efficaci le griglie di autoanalisi dell’attività didattica (35%) e il sistema di autovalutazione di scuola (35%).
La via da percorrere, per assicurare attendibilità e significatività alla valutazione, passa attraverso la domanda: quale il senso del valutare inteso come “dare valore”?
Il seminario è stato parte integrante della Conferenza dei Presidenti Regionali dell’AIMC durante la quale è stata ratificata l’elezione e la nomina del nuovo Presidente Regionale della Calabria, la dott.ssa Maria Marino, eletta all’unanimità in seno al Consiglio Regionale tenutosi domenica 15 gennaio u.s. a Lamezia Terme (CZ). E’ stata la stessa Presidente Regionale uscente, dott.ssa Loredana Giannicola a proporre la candidatura della Marino, proposta che è stata condivisa da tutto il Consiglio riconoscendola, attraverso il voto, quale personalità adatta a rivestire il prestigioso incarico, ricoperto negli anni da illustri nomi del mondo della scuola e, più in generale, della formazione pedagogica dell’intera regione.
L’AIMC è una libera e democratica associazione professionale che riunisce docenti, dirigenti ed ispettori della scuola dell’infanzia e di base. Nata nel 1945 è presente su tutto il territorio nazionale nelle diverse articolazioni sezionali, provinciali e regionali.I soci AIMC scelgono di operare in solidarietà, nella scuola e nel Paese, testimoniando i valori evangelici nel servizio alla persona, attraverso la competenza professionale; l’incontro costruttivo tra i soci – docenti, dirigenti scolastici e tecnici – che sono risorse insostituibili per lo sviluppo culturale del Paese e per l’innalzamento della qualità del servizio scolastico, si traduce nella valorizzazione sociale, nel riconoscimento economico del lavoro nella scuola e nell’offerta di contesti di cura e di sviluppo del sé professionale. Pertanto, l’appartenenza all’Aimc costituisce, per i professionisti di scuola, opportunità di crescita in umanità e in competenza, nella consapevolezza che oggi la professione risulta maggiormente caratterizzata da complessità organizzativa, flessibilità, precarietà e in essa coesistono elementi che richiamano, da un lato, l’individualità di ciascuno e, dall’altro, l’essere parte di un sistema.
Nel Documento programmatico del XIX Congresso nazionale AIMC si legge che l’appartenenza all’AIMC si caratterizza per la sua eticità, per il suo essere collocata dentro un sistema, per il suo essere capace di riflessività sull’esistente per orientare le azioni dei professionisti di scuola in un’ottica di progettualità e per il suo realizzare la presenza laicale in coerenza con il dettato conciliare e con la Dottrina sociale della Chiesa”.
I caratteri dell’Associazione e la sua storia impongono una costante e assidua azione d’innovazione e di impegno per ogni socio, qualunque sia il ruolo ricoperto al suo interno; egli infatti s’ impegna a vivere la competenza professionale come espressione della propria realtà di “ fedele laico”: molti sono i fattori che negli anni avrebbero potuto interrompere l’attività dell’associazione, ma la volontà di tutti i soci di reinvestire ingegno ed impegno, nello spirito soprattutto del servizio alla persona che il docente è chiamato a svolgere nel suo lavoro, e la consapevolezza della necessità che la competenza professionale debba essere curata e sviluppata costantemente, hanno permesso all’AIMC di portare avanti sempre e comunque iniziative di valenza sociale, oltre che professionale. L’Associazione infatti è inserita nel sistema educativo italiano attraverso relazioni interne ed esterne, in posizione di dialogo e confronto con i diversi contesti istituzionali, contribuendo così allo sviluppo dei tratti fondanti del sistema scuola, evidenziandone finalità, motivazione di impegno e competenze da promuovere.
In Calabria l’Associazione nel tempo è sempre stata presente e attiva, molti dei suoi iscritti hanno rivestito ruoli importanti anche a livello nazionale, ma il clima che si respira al suo interno e nelle diverse articolazioni, è un clima piacevole e familiare sotteso dall’ interesse professionale ed educativo di persone che vogliono contribuire in maniera incisiva nella cultura e nell’educazione, nell’ottica del “prendersi cura” delle persone secondo i principi della Costituzione e del Vangelo.
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