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Un successo: si può sintetizzare così la serata conclusiva della prima edizione del premio letterario “Città di Tiriolo” organizzato dalla locale amministrazione comunale, con la collaborazione dell’Associazione “Teura, rappresentata da Antonio Montuoro, dell’Accademia dei Bronzi, diretta da Vincenzo Ursini, e della Pro Loco, presieduta da Caterina Puccio.
Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Lucente che ha illustrato le motivazioni che hanno indotto l’amministrazione comunale a istituire un premio specifico destinato ad opere inedite di storia locale, dell’assessore alla cultura e pubblica istruzione, Angelo Colacino che si è soffermato sulle iniziative già attuate e su quelle che l’amministrazione metterà in campo nei prossimi mesi, di Antonio Montuoro che ha posto l’accento sul cosiddetto “modello Tiriolo”, “una sinergia di associazioni e idee – ha sottolineato – che, a prescindere dall’appartenenza, intendono scendere in campo per far sì che Tiriolo diventi punto di riferimento per tutta la cultura del territorio e della provincia”, la serata è proseguita con l’intervento di Amalia Grande che, a nome di tutta la giuria (Giuseppe Lucente, Amalia Grande, Vincenzo Ursini, Antonio Montuoro, Caterina Puccio, Domenico Colacino) ha illustrato le varie fasi della selezione attraverso le quali si è pervenuti alla definizione della classifica di merito. Particolare attenzione è stata posta anche alla sezione destinata agli studenti delle scuole cittadine che, sotto le direttive del referente Giuseppe Cugnetto, hanno partecipato con grande entusiasmo all’iniziativa, elaborando tre lavori di gruppo.
L’opera di Giuseppe Guzzo, a cui era dedicata una specifica sezione del premio, è stata ricordata dal figlio Luigi e da Antonio Fazio.
Nel corso della manifestazione, Amalia Rocca al pianoforte, e Giuseppe Mazza al clarinetto hanno proposto alcuni brani di Piazzolla, Morricone. Rondò Veneziano, Harold Arlen, Koel De Wolf e Beatles, mentre Irene Paonessa ha letto le motivazioni di ciascun premiato.
Il primo premio (targa del maestro orafo Michele Affidato e pubblicazione gratuita dell’opera a cura delle Edizioni Ursini) è stato assegnato allo scrittore Marco Angilletti di Cropani Marina, per l’opera “Al di là dei fuochi, le emozioni di guerra di nonno Peppe”. “Il lavoro di Angilletti – ha sottolineato la giuria – è una sintesi convincente di storia e di sentimenti, scaturita quasi dal bisogno dell’uomo di eternare e di eternarsi; diventa rifugio intimo e sofferto dove la Storia dei libri, quella con la “S” maiuscola, si intreccia in maniera indissolubile con la storia della gente, dei luoghi e del quotidiano sentire”.
Ai posti di onore, sono stati classificati, ex-aequo: Antonella Chiaravalloti, Cesare Mulè, Vincenzo Schiavello e Vincenzo Villella.
Il premio intitolato alla memoria di Giuseppe Guzzo, è stato invece assegnato a Giuseppina Cristofaro di Girifalco per l’opera “Epilessia e criminalità: Misdea e Musolino”, mentre i due premi speciali messi in palio dall’associazione “Teura” e dall’“Accademia dei Bronzi” sono stati assegnati, rispettivamente a Michela Scalise e Maddalena Barbieri. La prima è stata premiata per l’opera “I Baccanali a Roma (186 a.C.). Il Senatus Consultum de Bacchanalibus” e la seconda per “’U cumparaticu, i ciangiulini tra ‘u faticara e… ‘u spuriara a San Vito sullo Jonio”.
Attestati di merito sono invece stati attribuiti a Vittorio Bonacci, Fiorella Cannatà, Giulietta Comito / Alfred Niedermann, Francesca Manoiero, Marco Gioacchino Mellace e Pierluigi Nicoletti.
Il premio per la migliore ricerca scolastica, ritirato dalla dirigente Rita Paone, è stato infine assegnato ex-aequo alle classi 1ª e 2ª, sezione A, e 2ª sezione B, dell’Istituto Comprensivo “Vincenzo De Filippis”.
E’ stata, insomma, una serata di vera cultura nel corso della quale, attraverso i vari interventi effettuati dagli autori premiati, la microstoria dei nostri paesi è diventata protagonista assoluta: punto di partenza per conoscere a fondo il nostro passato e porre le basi per un futuro migliore.
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