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Adagiata accanto alla grotta del presepe spicca ancora una “Letterina a Gesù Bambino” scritta dai Bambini dell’Oratorio Benedetto XVI. Grande la sorpresa e la commozione dei fedeli che si sono recati nella Chiesa San Michele Arcangelo di Platania per partecipare alla messa di Natale celebrata a mezzanotte. Nella loro missiva i Bambini parlano al Bambinello con il cuore in mano confidandogli ansie, desideri e speranze, affidandogli le loro famiglie, Papa Francesco, il mondo intero e pregando specialmente per tutti i loro coetanei che vivono il disagio e i problemi della fame, della sofferenza e della guerra. «Ancora una volta – commenta il parroco don Pino Latelli – i Bambini dell’Oratorio di Platania salgono in cattedra per insegnare che il vero senso del Natale è stringere l’umanità intera in un grande abbraccio fraterno e spalancare le porte e le finestre del cuore al mondo intero vivendo il mistero del Natale con sentimenti di solidarietà soprattutto verso i poveri e i bisognosi».
«Caro Gesù Bambino, – scrivono i Bambini – noi bambini dell’Oratorio Benedetto XVI “Un tesoro per tutti” di Platania abbiamo pensato di scriverti, in questi giorni di attesa della tua venuta, una letterina anche se sappiamo che sei occupato a leggere e a venire incontro a tante richieste che ti fanno piccoli e grandi. Ti preghiamo umilmente di ascoltare anche noi. Come Tu sai, Gesù, sono tanti i problemi che preoccupano quotidianamente tanta gente e sembra che non si abbia più speranza nel futuro. Noi desideriamo tanto che ogni uomo abbia il suo dignitoso posto di lavoro per portare avanti onestamente la propria famiglia. Ti domandiamo una cosa importante: non permettere, Gesù, che a nessuno manchi il lavoro e fa che siano tanti ad impegnarsi con coraggio a creare opportunità e posti di lavoro. Ti chiediamo che finalmente nel mondo possano cessare le guerre che, purtroppo, vedono coinvolti anche bambini come noi e regni la pace in tutto il mondo per vivere in fraternità e serenità. Ti preghiamo ancora, Gesù, di aiutare i Bambini che soffrono per la guerra, per la povertà, per la fame o per la sete e anche quelli che sono rimasti soli o sono ammalati. In modo particolare, caro Bambino Gesù, ti vogliamo affidare tutti i giovani del mondo che sono il presente e il futuro della chiesa e della società: come dono natalizio dai loro la capacità e la forza di lavorare con passione ed entusiasmo per costruire insieme un mondo migliore. Caro Gesù, non dimenticarti di stare sempre vicino al nostro amico Papa Francesco che a tutta l’umanità sta mostrando la bellezza della fede e la bontà e la tenerezza del volto del Padre. Caro Gesù, il dono speciale che vogliamo chiederti è la pace, che è la cosa più bella. Fai capire agli uomini che devono dichiarare guerra alla guerra. Questo dovrà essere un Natale di pace, solidarietà, amore e tenerezza. Caro Gesù Bambino, aspetteremo con gioia la tua nascita che porterà serenità e speranza a tutto il mondo e siamo certi che i nostri desideri saranno esauditi”.
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