Questo post é stato letto 23190 volte!
«Non è stato difficile, anche quest’anno, creare un clima di serenità e di dolcezza nel nostro paese grazie ai “Novenari” che, puntualmente nel corso della novena di natale, hanno risvegliato i platanesi al suono soave di brani dal sapore natalizio».
Con queste parole il parroco don Pino Latelli ha espresso il suo vivo ringraziamento ai Novenari che hanno rinnovato una tradizione che affonda le sue radici nella notte dei tempi e gode di particolare attenzione per la sua profonda spiritualità. «La tradizione dei novenari, – aggiunge il sacerdote – è come una carezza data da un raggio di sole su volti, riconoscenti e commossi, talvolta segnati dalla solitudine, da lacrime di amarezza e dolore».
Nel periodo, compreso tra il 16 e il 24 dicembre, alcuni giovani del luogo, chiamati i “novenari”, vale a dire “chilli da Novena” (quelli della Novena), formando un’orchestrina ambulante, si danno appuntamento all’alba all’esterno della Chiesa San Michele Arcangelo di Platania (Cz) e precisamente davanti alla statua della Madonna di Lourdes.
Immediatamente dopo la recita della preghiera del mattino, sfidando il freddo e il gelo, al suono del brano “Tu scendi dalle stelle” e di una dolce “pastorale natalizia”, percorrono le vie del paese. La tradizione della Novena risale a tempi lontani, si tramanda di padre in figlio e ha lo scopo di ricordare ai fedeli di prepararsi al Natale ormai alle porte. Da alcuni anni un giovane del gruppo dei novenari porta la lampada della “Luce della Pace di Betlemme” alla quale le famiglie platanesi accendono un lume che resterà acceso nella loro casa per tutto il tempo natalizio con l’augurio e la speranza che il Bambino Gesù porti nella famiglia e nel mondo pace e amore. Senza dubbio è un alto valore simbolico anche per chi non è credente: rappresenta un segno di pace, fratellanza, amicizia, solidarietà con chi soffre, condivisione di valori umani e civili.
Alla Messa di Natale della mezzanotte, subito dopo l’intonazione del “Gloria”, i novenari, nella chiesa parrocchiale, hanno accompagnato la processione dal presbiterio al presepe, dove il parroco ha deposto il Bambino Gesù. «È senz’altro una esperienza bella e positiva – sottolinea il giovane scout Bruno Gallo – in quanto consente ai giovani di stare insieme, vivere il gusto della strada e assaporare la gioia della accoglienza di coloro che spalancano loro le porte di casa».
Lina Latelli Nucifero
Questo post é stato letto 23190 volte!