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«Se non avete il Rosario non ce la farete. Dovete pregare. L’Ave Maria vi serve, è utile, perché è uno strumento contro il male. Siete corazzati e forti. La preghiera è un bisogno». Questo l’invito del giornalista Paolo Brosio rivolto a tutti, nel corso del suo intervento per ringraziare la parrocchia di San Michele Arcangelo e il comune di Platania, che, in una chiesa gremita di giovani, bambini, donne anziani, e davanti alle autorità civili e militari convenute, gli hanno conferito il 7° premio Platania «per l’appassionato lavoro di testimone della Fede che svolge con umiltà, gioia, tenerezza ed impegno quotidiano».
L’incontro con il giornalista Brosio è stato veramente intenso e pieno cli suggestioni che hanno affascinato piccoli e grandi. Ha raccontato in un crescendo di intensità tutta la sua vita, dagli angoli più bui a quelli dell’incontro con Gesù, la Madonna e la preghiera. Il successo, la carriera, l’immagine, lo share televisivo, la notorietà, il danaro facile, le donne, la droga sono stati i suoi travagli che hanno portato la persona Brosio al baratro, e l’hanno trascinato a sbagliare sempre di più, senza poter riprendersi.
Sembrava che l’inferno non finisse mai. Ed invece la svolta è arrivata con la sua conversione. «Una delle cose più incredibili della mia conversione – ha raccontato Brosio – a parte il fatto che è avvenuta alla vigilia di Natale, è la serie di coincidenze che la caratterizza. Per esempio, la prima volta che sono partito per Medjugorje è stato il 2 febbraio 2009, la data coincide con l’apparizione della Madonna e la lacrimazione della Madonnina di Civitavecchia. A Medjugorje è iniziata l’avventura, se così possiamo definirla, che sto miracolosamente portando avanti, perché prima di Medjugorje i miei ‘pellegrinaggi’ erano in direzione del Billionaire di Porto Cervo e del Twiga a Forte dei Marmi», vicende che egli racconta nei suoi libri più famosi: «A un passo dal baratro, perché Medjugorje ha cambiato la mia vita» e «Viaggio a Medjugorje».
Quindi una conversione che ha lasciato tanti sbalorditi, specie quando Brosio si è domandato «che ve ne fate del successo e della ricchezza se non li condividete anche con i poveri. Il dono agli altri vi rende più ricchi della ricchezza e dell’abbondanza». Brosio ha parlato anche delle sue relazioni sentimentali e sull’impegno di castità, perché in attesa della decisione del tribunale ecclesiastico di Genova in ordine al suo precedente matrimonio. Poi ha parlato della droga e della varie sostanze e ad alta voce ha invitato i giovani a non fare uso della droga. Forse sono stati proprio questi aspetti del suo lato umano di peccatore e della sua volontà di redimersi che hanno animato e suscitato ipotesi contrastanti.
«L’esperienza di credente rinato possa svegliare ed arricchire la nostra sopita comunità – ha detto poi il sindaco di Platania, Michele Rizzo – possa cioè contagiare ed aprire il cuore dei cattolici tiepidi o dei peccatori come me, ma anche quello di chi da cattolico praticante non dimostra, con un corretto comportamento, di seguire la parola del Vangelo».
«Nella persona di Brosio ritroviamo l’esaltazione della testimonianza e della responsabilità – ha osservato il parroco don Pino Latelli – sono questi i segni che la nostra società a volte disorientata, deve riscoprire se vuole recuperare i valori che illuminano il cammino dell’uomo di ogni tempo e che il premio Platania intende proporre a modello di esempio di vita».
Erano presenti il vescovo emerito di Lamezia Terme monsignor Vincenzo Rimedio; il sindaco di Decollatura Anna Maria Cardamone; l’amministrazione comunale di Platania; Domenico De Biase, capitano della compagnia dei carabinieri di Soveria, e i militari della stazione di Platania. Brosio, infine, ha detto che presto la speciale commissione internazionale di inchiesta e di studio sulle apparizioni della Madonna di Medjugorje, presieduta dal cardinale Camillo Ruini, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, dovrà concludere il suo lavoro. Unanimi consensi sono stati espressi ai Bambini del celebre Oratorio Benedetto XVI “Un tesoro per tutti” che, guidati da Elena Villella e Maddalena Cimino, con la “Festa insieme in onore del Premiato” realizzata nella piazza antistante la chiesa, hanno incantato l’intera comunità per la bellezza dei canti e delle danze eseguite trasmettendo ai numerosissimi presenti gioia ed intense emozioni. La manifestazione, che ha visto impegnato come tecnico del suono Giuseppe Di Cello, è stata presentata con grazia ed eleganza dalla regista platanese Raffaella Vaccaro
Raffaele Spada
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