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L’Esecutivo Regionale della Confederazione USB Calabria, riunitosi sullo specifico tema della privatizzazione dell’acqua, ha ritenuto di dover intensificare il proprio impegno all’interno del comitato acqua bene comune.
La USB Calabria, infatti, ha aderito da subito alla proposta di legge regionale di iniziativa popolare per ribadire che l’acqua è un bene comune e pertanto non può mai, in nessun caso, essere considerata una merce.
Il referendum, con il quale meno di due anni fa i cittadini avevano espresso la loro contrarietà alla privatizzazione dell’acqua, sembra essere rimasto lettera morta, visto che non solo non si è voluto seguire la volontà popolare, ma quant’anche la Giunta regionale calabrese ha presentato nei giorni scorsi una proposta di legge nella quale intende mantenere Sorical nella gestione dell’acqua, malgrado tutti i danni provocati dalla privatizzazione.
L’aggressione a pezzi dello Stato è diventata oggi insostenibile: la privatizzazione e l’esternalizzazione selvaggia di servizi pubblici (anche di quelli essenziali), lo smantellamento della pubblica amministrazione, della Sanità, della Scuola, dei Trasporti, la svendita del patrimonio pubblico statale, vanno tutte in questa direzione.
La privatizzazione dell’acqua, quindi, con ben più gravi effetti, si inserisce perfettamente in questa logica, che va contrastata e sconfitta.
Ecco perché come USB, riteniamo davvero fondamentale appoggiare questa proposta di legge regionale che serve a garantire l’acqua come bene comune e con la quale si intendono intraprendere nuove modalità di gestione pubblica e partecipata dell’acqua.
Invitiamo pertanto non solo gli iscritti ed i simpatizzanti di USB in Calabria, ma lavoratori ed i cittadini tutti a firmare questa proposta di legge regionale ed a contribuire alla sua diffusione.
Voltare pagina è possibile, cominciamo da una firma.
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