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Operazione Assi Pigliatutto: coinvolti un docente universitario, commercialisti e imprenditori
I finanzieri del nucleo di Polizia Tributaria del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito 11 misure cautelari personali e sequestri preventivi per 6 milioni di euro circa, su tutto il territorio nazionale nei confronti di 18 persone fisiche ed una società, sottoposte ad indagine dalla Procura della Repubblica di Lamezia
Terme per una complessa truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea.
La truffa era stata ideata per approfittare delle sostanziose contribuzioni assegnate alle imprese per la realizzazione di progetti innovativi.
L’indagine è stata avviata, lo scorso anno, nei confronti della Società “New Technology Machining s.r.l.” (N.t.m.) di Lamezia Terme, beneficiaria di agevolazioni comunitarie per la realizzazione di un moderno e altamente tecnologico macchinario industriale.
Il contributo, pari a circa 9,5 milioni di euro, di cui 3,6 erogati e i restanti bloccati a seguito dell’intervento delle Fiamme Gialle, era stato erogato dal Ministero dello Sviluppo Economico per le fasi di ricerca e sviluppo, industrializzazione e formazione del personale.
Sono rimasti coinvolti nell’inchiesta anche un Professore di una nota Università di Roma e un noto imprenditore già conosciuto all’opinione pubblica come uno degli indagati sottoposti a custodia cautelare per il buco milionario all’IDI di Roma.
Le accuse
Le accuse nei confronti dei 18 indagati sono truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche comunitarie, falso ideologico e materiale, emissione ed utilizzo di decine di fatture e altri documenti per operazioni totalmente o parzialmente inesistenti, frode fiscale ed altri illeciti amministrativi e tributari.
La società n.t.m. s.r.l. è stata segnalata all’autorità giudiziaria a titolo di responsabilità Amministrativa degli enti.
Sono stati eseguiti:
– 2 obblighi di dimora nel comune di residenza nei confronti dei responsabili della Ntm, ritenuti i principali ideatori della frode;
– 9 obblighi di presentazione alla p.g. nei confronti dei soggetti che, con l’emissione delle false fatture, hanno contribuito in modo determinante alla realizzazione dell’illecito arricchimento;
– il sequestro della N.t.m.;
– il sequestro per equivalente del contributo indebitamente percepito e dei crediti tributari costituiti attraverso le false fatture per un totale di 6 milioni di euro circa.
Le operazioni hanno avuto luogo su tutto il territorio nazionale: in Calabria e nel Lazio, dove gravitano i principali autori della frode, ma anche in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Puglia.
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