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Il Festival d’Autunno, tenutosi a Catanzaro e diretto da Antonietta Santacroce, ha ottenuto ancora una volta un gran successo. Secondo i dati diffusi durante la conferenza stampa, sono stati coinvolti 10.000 spettatori, 12 imprese, 20 relatori, 50 artisti e 150 operatori delo spettacolo.
«La XIII edizione del Festival – ha dichiarato il direttore artistico in apertura – è stata inaugurata, per la prima volta, da un concerto in piazza Prefettura: La notte della Taranta di Antonio Castrignano’ che ha richiamato il 26 settembre ben 5.000 persone provenienti da tutta la Calabria e la Puglia. Gli altri tre eventi sono stati premiati dal pubblico da ben tre sold out , risultato che premia le scelte di cartellone, l’organizzazione e il gruppo di lavoro del Festival. Accanto agli eventi musicali, siamo stati gli unici a proporre una versione calabrese di Expo, denominata “Cibo è arte”: dieci differenti eventi dedicati al cibo osservato da differenti punti di vista: sociologico, economico, imprenditoriale, culturale, storico e artistico, grazie al confronto tra autori, imprenditori e accademici. Da non dimenticare la produzione teatrale originale ” C’era una volta. Le Fiabe di Letterio di Francia” presentata in anteprima assoluta che ha consentito al Festival di attuare sia la riscoperta delle opere di un importante umanista calabrese del secolo scorso, sia la valorizzazione degli artisti calabresi di Teatro Incanto».
Il Festival con tema centrale “L’anima del Sud” aveva l’intento di trasmettere le tradizioni e la cultura dei grandi interpreti-simbolo del Sud. Le esibizioni di Antonio Castrignanò, Franco Battiato, Al Bano, degli Osanna e di James Senese e Napoli Centrale hano dato una mano anche dal punto di vista turistico ed economico al territorio.
«Il Festival d’Autunno – ha sottolineato Pasquale Anastasi – ha contribuito a destagionalizzare l’offerta culturale nella nostra regione. La cultura è, infatti, una produzione che merita di essere sostenuta nonostante il difficile momento anche perché gli eventi rappresentano degli importanti attrattori culturali che rendono possibile l’aumento del 4% del prodotto turistico stimato dal Sistema Turistico Regionale».
In un momento di tagli diventa, perciò, necessario, ha sottolineato l’assessore Carrozza, «superare i confini tradizionali lavorando per grandi progetti che coinvolgano tutti gli attori principali affinché la Calabria possa offrire un programma ampio e strutturato e non si limiti a singoli eventi».
Da padre putativo della manifestazione, nata da una caparbia passione e condita dalla voglia inesauribile di crescere e migliorarsi, il presidente Paolo Abramo ha riconosciuto il ruolo svolto da Festival d’autunno che «non produce solo per la capacità di attrazione di pubblico ma partecipa alla crescita sociale, culturale, intellettiva ed economica del territorio e della popolazione».
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