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L’odore della tonaca di Nino Piccione è il primo volume del progetto editoriale nato dalla collaborazione della reggina Città del Sole Edizioni con la casa editrice Bibliotheca Edizioni, diretta dal prof. Francesco Mercadante, professore emerito di Filosofia del diritto dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Una partnership che vede la piccola, ma prestigiosa, casa editrice romana, impegnata nell’ambito della narrativa e della critica letteraria, attuare un accordo stabile con Città del Sole Edizioni per la coedizione di tutti i suoi testi. Il Professore Mercadante, che ha già avuto modo di lavorare con l’editore reggino in occasione di alcune importanti pubblicazioni sul terremoto del 1908, ha potuto apprezzare la vivacità e l’intraprendenza che l’hanno contraddistinta in questi anni. L’editore Franco Arcidiaco si dice particolarmente soddisfatto per l’accordo raggiunto: “Uno dei modi per superare la difficile congiuntura del settore editoriale è sicuramente quello di fare sistema, collaborare con altre realtà che possono essere d’aiuto nella definizione degli obiettivi editoriali e nelle attività di promozione e distribuzione. La casa editrice Bibliotheca Edizioni ha un catalogo particolarmente selezionato e siamo sicuri che da questa sinergia nasceranno lavori di grande pregio”.
Il primo volume della coedizione è un romanzo del giornalista di origini siciliane, Nino Piccione, già caporedattore della Rai e impegnato da diversi anni nell’ambito della critica letteraria come direttore di riviste di settore come “Idea” e “Scrittori italiani” e come autore di apprezzati romanzi e saggi.
La nota critica che compare sul risvolto di copertina è firmata dallo scrittore Dante Maffia che scrive: “Nino Piccione ha un lungo tirocinio di lavoro prima giornalistico e poi letterario e per arrivare a risultati come quelli de L’odore della tonaca ha camminato tra spine e rovi illimpidendo sempre più il linguaggio e i concetti. Egli sa porgere i dati con la grazia di chi ha consumato i nodi intricati delle consuetudini e si può permettere di parlare con giudizio e con cognizione di causa tanto è vero che addirittura le “incursioni” antropologiche diventano momento importante per la struttura del romanzo. Un romanzo che non mira a fare l’occhiolino al lettore, ma punta a fermare lo strazio e la resurrezione di un uomo che cercando l’Assoluto non si è tuttavia mai discostato dall’umano”.
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