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E’ stata convocata per lunedì 10 agosto una riunione degli organismi competenti dei settori Protezione civile e Lavori pubblici per coordinare interventi urgenti di ripristino di viabilità e sicurezza dopo l’esondazione del Fosso Vulcano a Caminia, ma anche evitare il ripetersi di quanto è accaduto ieri lungo la costa del
Medio Jonio; il fango e i detriti si sono riversati in prossimità della spiaggia popolata di turisti.
“C’è da ricordare – si legge nella nota della provincia– che Fosso Vulcano 1 e Fosso Vulcano 2 erano stati oggetto di attenta e recente manutenzione da parte dell’amministrazione provinciale”.
A riferire al presidente della Regione Mario Oliverio dello stato dei luoghi sarà il Presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, sollecitato dal governatore a recarsi a Caminia per fare il punto sugli interventi, dopo il pronto intervento dell’Amministrazione provinciale che ha risposto all’appello di collaborazione e sostegno del sindaco di Stalettì, Concetta Stanizzi.
Il presidente Bruno era accompagnato oltre che dal Sindaco del comune maggiormente colpito dall’alluvione di ieri, dal dirigente provinciale del settore Gestione e manutenzione strade Ing. Floriano Siniscalco, dal dirigente provinciale del settore Patrimonio, architetto Pantaleone Narciso, dai tecnici dell’Autorità di bacino e dei Lavori pubblici, Ing. Olga Saraco, dalle geologhe Giovanna Chiodo e Annamaria Pellegrino.
“Gli interventi definiti stamattina- si legge nella nota– permetteranno il definitivo ripristino della viabilità in sicurezza, assieme alla bonifica di tutto il Fosso.
Il presidente della Provincia di Catanzaro riferirà dettagliatamente in sede di coordinamento di Protezione civile e Lavori pubblici al fine di concordare con la Regione misure di prevenzione che vadano oltre l’immediatezza dell’urgenza dettata dagli eventi che rischiano di diventare drammatici per il territorio”.
“La nostra amministrazione ha fatto del contrasto al dissesto idrogeologico e alla prevenzione attraverso la pulizia delle aste fluviali una priorità in maniera operativa, nonostante le ristrettezze economiche – ha affermato il presidente Bruno.
Ma gli Organi Istituzionali competenti in materia non possono prescindere dagli effetti negativi prodotti sull’ambiente dalla mano dell’uomo. Serve anche un rafforzamento della coscienza civile. L’ambiente è fatto da tante cose insieme, da tutto quello che ci circonda in natura, la quale se violata dall’uomo nelle sue regole si ribella.
Tutta l’Italia, e non solo il nostro territorio, è ad alto rischio idrogeologico dovuto soprattutto a piogge abbondanti, ad allagamenti e straripamenti di corsi d’acqua, i quali non riescono a contenere le eccezionali precipitazioni di questi ultimi tempi che hanno arrecato smottamenti, danni e disagi.
Il nostro ambiente ha una elevata predisposizione al dissesto per le peculiari caratteristiche geologiche, morfologiche e per l’uso e l’abuso del territorio stesso. Tra le prime cause c’è l’eccessivo consumo di suolo, unito a pratiche varie come la cementificazione, l’urbanizzazione selvaggia, l’abusivismo.
Dobbiamo prendere coscienza che ci troviamo in aree potenzialmente a rischio e che a tutte amministrazioni, facendo squadra, spetta il compito di monitorare queste aree per la tutela e l’incolumità degli abitanti”.
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