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“Tra l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e il Comune di Falerna non esiste alcun contenzioso”. A precisarlo è il direttore del Distretto Lametino dell’Asp catanzarese, dott. Giovanni Paladino, che interviene in merito alle notizie apparse sui giornali e relative a presunti contenzioni tra Asp e Comune di Falerna.
“In data 17 gennaio – afferma il dott. Paladino – non è stato effettuato alcun trasloco di mobilio, né di apparecchiature medico-sanitarie (né ciò è avvenuto in date successive), ma è stata solo inviata una richiesta di accesso presso la struttura sanitaria di Falerna per inventariare il materiale dell’Azienda sanitaria provinciale ivi custodito, nella eventualità di poter utilizzare ferri chirurgici, destinati ad attività consultoriali, ancora “imballati” e non utilizzati dal 2005”.
“Il tutto preceduto da accordi telefonici tra il direttore del Distretto ed il sindaco – sottolinea Paladino – in data 24 gennaio il dirigente medico responsabile dell’Unità operativa Materno-infantile, unitamente al vice sindaco di Falerna e, senza prelevare alcunché, ha effettuato un sommario inventario (mai effettuato prima) del materiale visibile, provvedendo ad inviarne poi copia al Comune. Pertanto, quanto riportato tra virgolette nell’articolo de quo è tendenzioso e forviante. Sarebbe più opportuno ed auspicabile che si facciano meno considerazioni da giureconsulti sugli atti distrettuali e si instauri più dialogo tra Comune e Direzione distrettuale. E’ opportuno precisare che l’atto deliberativo numero 526/2005 prevede l’acquisto di arredi ed attrezzature da destinare ai consultori di Lamezia Terme, Soveria Mannelli, Maida e all’istituendo consultorio di Falerna”.
“Il Comune di Falerna – evidenzia il direttore del Distretto Lametino – ha il diritto-dovere di cercare di individuare le motivazioni della mancata attivazione delle attività consultoriali presso la struttura del Comune. La Direzione Strategica dell’Asp di Catanzaro è stata principalmente orientata negli ultimi due anni al risanamento di un bilancio in grave sofferenza e solo ora può ed intende potenziare e rivisitare l’organizzazione territoriale, attraverso l’attuazione di un programma delle attività territoriali dove l’analisi dei bisogni si collega con la selezione degli obiettivi di salute e assistenziali e con le strategie da mettere in atto per conseguirli. Ciò può essere realizzato solo con le relazioni e con le sinergie che si attiveranno nel Comitato dei Sindaci di Distretto, luogo del confronto con le istanze istituzionali del territorio”.
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