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Studi internazionali sulle “Helping Professions” e in particolare nelle Unità operative di Terapia Intensiva, hanno rilevato che elevati livelli di stress legati al lavoro con pazienti gravemente sofferenti, possono esporre gli operatori al rischio di sviluppare sindromi da esaurimento psichico ed emotivo.
“La musicoterapia – afferma la dott.ssa Francesca M. Rubbettino, musicoterapeuta volontaria inserita nel programma di ricerca nell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, diretta dalla dott.ssa Anna Maria Mancini – è una metodologia di intervento a carattere psicoterapeutico non verbale che, attraverso l’uso del linguaggio musicale (suono, ritmo, melodia, armonia) e per opera di un terapeuta qualificato, si pone come obiettivo quello di facilitare, migliorare, stimolare la comunicazione, l’apprendimento, l’espressione di bisogni fisici, emotivi, mentali, sociali e cognitivi. Tra l’altro, sia pure spontaneamente, i dipendenti del Reparto hanno sempre utilizzato la musica come strumento di benessere per il loro lavoro”.
“Nell’ambito della ricerca avviata dal dott. Luigi Pullia, dirigente psicologo dell’Unità operativa Protezione aziendale – Gruppo valutazione stress lavoro-correlato – ha evidenziato Rubbettino – pubblicata su vari organi di stampa nel mese di marzo e aprile 2013 e che mi ha affascinata destando il mio interesse al punto di chiedere di entrare come volontaria in questo gruppo di ricerca, la tecnica musicoterapeutica s’inserisce quale strumento preventivo atto a facilitare la comunicazione tra i soggetti coinvolti, attivando negli operatori notevoli risorse di recupero, benessere, condivisione”.
La ricerca, condivisa nella fase iniziale dalla dott.ssa Antonia Ballottin, referente nazionale per il Gruppo Stress e il coordinamento delle Regioni, è stata valutata positivamente anche dal direttore dello Spisal di Catanzaro dott.ssa Emma Ciconte, dal direttore dell’Unità operativa Protezione aziendale dott. Enrico Ciaccio, dal responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dott. Egidio Sorrento, dalla responsabile dell’Unità operativa Medico competente dott.ssa Raffaela Renne e dal coordinatore dei Presidi ospedalieri dell’Asp dott. Pietro Menniti.
Il gruppo di ricerca, coordinato dal dott. Pullia, con la collaborazione del coordinatore infermieristico Vincenzo Luongo e dell’infermiera Greco Caterina, referente del Reparto di Anestesia e Rianimazione per la musicoterapia, ha somministrato ai dipendenti la scala Internazionale GHQ-12 per la valutazione del “distress”. Questo questionario, molto usato in psicologia del lavoro, è composto da 12 items e focalizza l’attenzione su 4 elementi di “distress”: depressione, ansia, deterioramento sociale e ipocondria (indicata con sintomi somatici).
Su 43 dipendenti, 8 hanno raggiunto un punteggio superiore a 14 evidenziando particolare sensibilità agli items relativi al sentirsi sotto pressione, alla sensazione di incapacità a superare le difficoltà, al sentirsi infelici e depressi.
Sulla base di queste rilevazioni, la dott.ssa Francesca M. Rubbettino ha preparato 4 CD audio numerati, da ascoltare in sequenza e, successivamente, nell’ordine preferito al fine di rilevare e valutare – tramite le schede di rilevazione di fine ascolto – le necessità psicoemotive di ciascun gruppo di ascolto.
“Alla fine del programma di 30 giorni – spiega il dottor Luigi Pullia – verrà somministrato nuovamente ai dipendenti il questionario GHQ-12 e i risultati verranno confrontati con quelli iniziali. La variazione dei punteggi determinerà l’efficacia del programma proposto e la sua ricaduta terapeutica, proponendosi come progetto pilota nel campo della prevenzione dello stress.
Se i risultati saranno quelli sperati la ricerca promuoverà l’immagine dell’Azienda, obiettivo a cui sta lavorando tutta la Direzione strategica, in modo particolare il Direttore Sanitario aziendale dott. Mario Catalano e il Direttore Generale dell’Aap dott. Gerardo Mancuso che, con la professionalità e alto senso di responsabilità, sta lavorando tra mille difficoltà, portando avanti una politica di risanamento per una razionalizzazione della spesa per rendere il sistema più efficiente”.
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