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“Noi cittadini possiamo finalmente cambiare l’Italia: basta un Sì”. Le ragioni del sostegno alla riforma costituzionale oggetto del referendum confermativo del prossimo 4 dicembre all’ordine del giorno dell’Attivo provinciale del Partito democratico della Federazione provinciale di Catanzaro che si è tenuto nella sala Giunta della Provincia di Catanzaro. “Una occasione importante – informa il Partito Democratico – Federazione Provinciale Catanzaro – per tornare sui contenuti principali della riforma che finalmente soddisfa l’esigenza di rendere il funzionamento delle nostre istituzioni più adatto ad affrontare le sfide del tempo che viviamo. Dal superamento del bicameralismo paritario alla riduzione dei parlamentari e dei costi degli apparati politici, dal riequilibrio del poteri tra Stato e Regioni al rafforzamento degli strumenti di democrazia partecipativa: tante sono le ragioni per cui il Pd chiede ai cittadini di votare Sì al referendum”.
A discuterne con i segretari di circolo, i dirigenti e i militanti del Partito, il segretario regionale democratico, Ernesto Magorno, introdotto dal segretario provinciale – nonché presidente della Provincia di Catanzaro – Enzo Bruno, affiancati dai consiglieri regionali Enzo Ciconte, Antonio Scalzo ed Arturo Bova, oltre che il responsabile organizzativo regionale Giovanni Puccio e Giulia Veltri della segreteria regionale. Enzo Bruno, prima di tutto, ha ringraziato il segretario Magorno che “si sta spendendo anche in queste ore per garantire la massima presenza del Partito sul territorio, mantenendo rapporti anche con il governo nazionale e il partito nazionale. Dimostriamo che in questo momento il Pd è unito – esorta Bruno dopo aver dato delle indicazioni di carattere organizzativo sulla campagna elettorale referendaria – . Serve un impegno straordinario per far vincere il nostro progetto. Nei prossimi giorni avremo il sindaco di Firenze, Dario Nardella (il 17 novembre a Catanzaro) e il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi (il 19 novembre a Lamezia Terme: serve il massimo impegno nel far conoscere ai cittadini il merito della riforma che è il vero punto di forza di una scelta così importante”.
“Parlando davanti al vice segretario nazionale del Partito, Lorenzo Guerini, che ha presieduto una partecipata assemblea a Lamezia, ho ribadito il mio impegno per il Sì, rispondendo a quanti si interrogano sulle ragioni che possono indurre il presidente della Provincia, nonché presidente dell’Upi Calabria a sostenere una riforma che porta al superamento di questo Ente intermedio – conclude Bruno -. Non sono preoccupato, anzi: la vittoria del sì ci porterà un Ente intermedio più forte, dinamico e capace di dare risposte alle esigenze del territorio. La vittoria del Sì porterà ad un nuovo regionalismo atteso e necessario per riformare il sistema delle autonomie locali che deve essere efficace ed efficiente per il bene del Paese che guarda al futuro”.
“Abbiamo davanti ancora 20 giorni di campagna referendaria, intanto registro la grande mobilitazione del Pd, dei circoli, dei territori, con la presenza di Guerini, Serracchiani, nei prossimi giorni inoltre arriveranno Nardella e il ministro Maria Elena Boschi. In Calabria – ha affermato il segretario regionale Magorno – si sta diffondendo la consapevolezza che le ragioni del sì sono le ragioni del futuro del Mezzogiorno e della Calabria. Basti pensare alle materie che dovrebbero tornare nella competenza del governo nazionale: energia, turismo, sanità, trasporti. Queste materie sono le piaghe del Mezzogiorno, sono materie su cui le risposte delle Regioni sono state deboli perché sono deboli le economie del Mezzogiorno. Il punto vero è quello di rendere efficiente un sistema, quello delle autonomie locali, che ad oggi ha fallito danneggiando soprattutto Regioni deboli come la nostra – ha aggiunto -. Con il ritorno di queste materie alle competenze del governo nazionale non ci saranno più cittadini di serie A e di serie B ma cittadini italiani: e i cittadini italiani chiedono efficienza. Insomma, penso che ci siano i presupposti per cui le Regioni del Mezzogiorno possano guardare con speranza al loro futuro”. Il segretario regionale democratico rilancia, ancora una volta, insomma, l’appello all’unità del Partito “in questo modo potremo dire di essere stati insieme a determinare il voto del cambiamento, che passa per il Sì al referendum”.
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