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Oltre ad aver fatto giungere tempestivamente dal mio ufficio stampa una nota di errata corrige riguardante l’erronea indicazione contenuta nell’articolo di ieri (venerdì 29) che mi vedeva candidato per “Catanzaro giovane e democratica” piuttosto che per il PD, mi corre l’obbligo di comunicare alcune precisazioni sul mio impegno politico in queste elezioni amministrative.
Ho subito visto nell’indicazione di Salvatore Scalzo come candidato Sindaco quel segnale fondamentale di discontinuità e di rottura con le vecchie logiche della politica che da troppo tempo ormai avevano soffocato quella che in più modi si era espressa come una volontà chiara e netta di rinnovamento.
Una voglia di sana e buona politica, che a fatica riusciva a trovare spazio, anche nel Partito Democratico e negli schieramenti di centrosinistra, la cui reale portata rinnovatrice era stata fin qui sempre trascurata e sottovalutata. L’entusiasmo crescente intorno alla figura, alle idee, alla determinazione progettuale con cui Scalzo sta conducendo questa campagna elettorale, mi conferma nella bontà dell’intuizione iniziale, e mi conforta sulla via della scelta intrapresa di accettare la proposta di candidatura che mi è pervenuta dal Partito Democratico.
Credo infatti che le intenzioni concrete di rinnovamento che hanno preceduto e seguito la scelta di Scalzo, siano testimonianza di uno sforzo che si sta compiendo nel PD calabrese all’indomani del commissariamento operato dai vertici nazionali. Un commissariamento che è stata, naturalmente, scelta sofferta e difficile, ma che potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti future del partito nella nostra regione; e che già certamente lo è stata nell’indicazione del candidato Sindaco e nel cammino che ha condotto a questa straordinaria primavera catanzarese, in cui tanti giovani, professionisti, intellettuali o anche gente comune, torna ad interessarsi alla politica e a riscoprirla nella sua veste migliore e più autenticamente “democratica”.
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