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Salario: rimunerazione spettante al lavoratore dipendente, per il lavoro svolto.
Dovrebbe essere assodato, naturale, senza bisogno di ulteriori parole: ad ogni lavoro svolto, corrisponde una ricompensa.
Eppure, “Non ti pago” dal titolo di una bella commedia di Eduardo, sta diventando una realtà, non solo nel mondo del privato, ma anche nelle pubbliche amministrazioni, con ritardi nell’erogazione degli stipendi e con il compenso per il lavoro svolto diventato incerto.
E’ ciò che sta accadendo in particolare nella scuola, dove spesso ci viene detto che non ci sono soldi e pertanto gli stipendi vengono pagati con notevoli ritardi.
Colpa del sistema informatico, dicono, che si inceppa nel pagare la disoccupazione, le ferie non godute, i trattamenti di fine rapporto e ora anche gli stipendi per i neo-immessi in ruolo nella scuola.
Ovviamente sono i precari a subire le conseguenze più gravi di tutto ciò.
Infatti, dopo aver atteso la nuova immissione in ruolo per tutta l’estate, senza percepire alcuna entrata (ma dovendo comunque far fronte a tutte le spese quotidiane, implacabilmente aumentate da un costo della vita che sta divenendo insostenibile per tutti), hanno trovato l’amara sorpresa di non ricevere lo stipendio di settembre, benché abbiano regolarmente lavorato.
Forse se parlerà ad ottobre, forse; ma nel frattempo come andranno avanti?
Come verranno pagati gli affitti, le nuove bollette, il carburante, e magari anche il contributo “volontario” alla nuova sede di lavoro, perché come è noto, grazie ai tagli sempre crescenti, la scuola non ha fondi per comprare il materiale didattico.
La scuola, poi sembra essere particolarmente nel mirino di chi pensa di operare dei “risparmi” sulla pelle dei lavoratori, come insegna la vicenda delle ferie non godute e non pagate, sulla quale USB Scuola sta conducendo una battaglia.
A tutto ciò si contrappone il paradosso dei vergognosi stipendi dei top-manager dello Stato!
Stanno scientemente creando una categoria di nuovi poveri e questi sono i dipendenti pubblici, vessati e martoriati costantemente negli ultimi anni.
Chiediamo una immediata verifica della situazione dei pagamenti e la rimozione di qualsiasi ostacolo al pagamento delle spettanze!
Ai lavoratori diciamo che la giusta rabbia per quanto sta accadendo e per tutte le situazioni in cui i dipendenti sono sfruttati e umiliati nella propria dignità, trovi voce nella manifestazione che si svolgerà in occasione dello sciopero generale indetto da USB e da tutto il sindacalismo di base per il prossimo 18 ottobre.
USB P.I. Calabria
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