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AIla base del conflitto arabo-israeliano c’è l’odio che si è radicato nei due popoli, e i suoi risvolti culturali, che divengono il simbolo di ogni scontro tra civiltà, sono al centro di ‘Terra di Confine’, lo spettacolo di Daniele Salvo sui testi dello scrittore Amos Oz che sarà in scena il 21 agosto a Cirella (Cs), il 23 agosto a Roccelletta di Borgia (Cz) e il 24 agosto a Rosarno per il Magna Graecia Teatro Festival 2011, rassegna teatrale itinerante che si tiene in tredici siti archeologici calabresi con la direzione artistica di Giorgio Albertazzi, fortemente voluta dal Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e organizzata dall’Assessorato Regionale alla Cultura e ai Beni Culturali.
“Conosco persone del movimento pacifista – scrive Oz – talmente militanti nelle proprie convinzioni su come costruire la pace da impegnarsi in guerre molto serie con le altri pacifisti. Li chiamano colombe, ma che razza di colombe sono quelle che combattono in continuazione l’una contro l’altra?”
Secondo lo scrittore israeliano non ci sono eroi o uomini nel giusto o nel torto, ci sono due ostinazioni, due pensieri inconciliabili che continuano ad affrontarsi sullo stesso territorio.
Il testo dello spettacolo viene arricchito e contrappuntato da alcuni inserimenti di “In terra d’Israele”, dello stesso Oz. Si tratta di un viaggio nelle terre di Israele, nei villaggi più remoti e nelle grandi città, alla ricerca di opinioni e pensieri sull’uomo israeliano, ebreo, palestinese o musulmano. Oz incontra una serie di persone comuni che discutono con calore, manifestando liberamente le proprie opinioni politiche, accusando e difendendo, arrivando quasi al linciaggio, dimostrando un irrimediabile ed insanabile odio verso tutto ciò che è diverso. Tutti gli interlocutori sono persone vere e vive.
Terra di Confine è uno spettacolo di impegno sociale molto forte, una serata di recitazione pura, contrappuntata da un viaggio visivo molto suggestivo, realizzato attraverso videoproiezioni che aiutano lo spettatore ad entrare nel mondo, a noi poco conosciuto, di Israele e Palestina.
Le musiche originali di Marco Podda tracciano un itinerario sonoro molto articolato, nel mondo ebraico ed islamico.
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